Duplice omicidio della Maddalena: Volonghi era lì

Le motivazioni della sentenza e la ricostruzione del delitto del 23 giugno 2011
"UCCISI IN MADDALENA"
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C’era e ha partecipato al delitto. Non ci sono elementi in grado di scagionarlo. In questo modo nessuna tesi che vuole Volonghi la sera del 23 giugno 2011 collocato altrove rispetto ai luoghi dove si è consumato il duplice omicidio, può essere convincentemente convalidata. Lo scrive la Corte d’Assise d’appello di Brescia nelle 38 pagine di motivazioni della sentenza all’ergastolo nei confronti di Andrea Volonghi, 41enne buttafuori di Torbole Casaglia, ritenuto il terzo responsabile del delitto della Maddalena insieme a Daniele Saravini, ex poliziotto diventato promoter finanziario con residenza in Svizzera, e la sua guardia del corpo l’ex carabiniere Luca Cerubini, entrambi già condannati all’ergastolo.
 
I tre uccisero, dopo averli truffati, Ekrem Salija e Hristo Uzunov, imprenditori macedoni dai quali si erano fatti dare 400mila euro per una fantomatica operazione immobiliare da 26 milioni di euro e che erano arrivati a Brescia per riprendersi i soldi e chiarire la vicenda. Incontrarono invece la morte e i cadaveri vennero ritrovati nei boschi sul monte Maddalena il 15 ottobre 2011. Quasi quattro mesi dopo il decesso. 
Andrea Volonghi venne convinto a partecipare alla spedizione punitiva mentre si trovava in Tunisia, da dove arrivò in Italia il 13 giugno, dieci giorni prima del duplice omicidio. 
 
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