Duisburg: i fantasmi della Loveparade

Nella città rimane evidente il segno della tragedia ancora senza colpevoli in cui morì tre anni fa Giulia Minola
Duisburg, il ricordo di Giulia
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Una città ancora ferita, che si chiede dove abbia sbagliato. Duisburg si prepara a celebrare il terzo anniversario della strage della Loveparade sotto un cielo che minaccia pioggia, al contrario del 24 luglio 2010, quando c'era il sole ad accompagnare il raduno techno organizzato senza che vi fossero i presupposti minimi per la sicurezza.

Ventuno vittime, tra cui la bresciana Giulia Minola, oltre 500 feriti e centinaia di persone che soffrono del trauma psicologico causato da una festa trasformatosi in una catastrofe: martedì sono state ricordate al memoriale realizzato sulla rampa che conduceva al piazzale della Loveparade, in una vecchia stazione abbandonata.

Quella rampa che, assieme al tunnel, si trasformò in una trappola a causa del sovraffollamento: l'area di accesso alla festa era infatti troppo piccola e serviva anche come via di deflusso. Oggi sono molti a dire che in quelle condizioni l'evento non si sarebbe dovuto fare, ma all'epoca gli organizzatori, il comune e la polizia procedettero spediti nonostante l'evidente insensatezza del progetto.

Dopo il momento di raccoglimento di martedì sera al memoriale, illuminato dalle candele e visitato  per la prima volta dai genitori delle vittime, oggi le celebrazioni proseguono in forma sia privata, per familiari e feriti, sia pubblica. Il dolore che cerca risposte ad una tragedia senza senso si accompagna anche alla richiesta che venga fatta giustizia.

Dopo tre anni le indagini non sono ancora formalmente chiuse e non è chiaro se il processo potrà iniziare entrò la fine del 2013. L'inchiesta è stata massiccia e finora ha evidenziato le pressioni degli organizzatori, preoccupati che l'evento potesse saltare com'era successo a Bochum nel 2009, la superficialità e l'approssimazione dell'amministrazione comunale e la mancanza di un piano di emergenza, circostanza che getta ombre sull'operato della polizia nella fase preparatoria della Loveparade e il 24 luglio stesso.

Emanuele Galesi
e.galesi@giornaledibrescia.it

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