«Due nuove prove»: Lorandi (ri)chiede la revisione del processo

L’avvocato Scapaticci è sicuro: «Dimostrano che non era in casa quando è morta la moglie»
L’avvocato Alberto Scapaticci con Bruno Lorandi e la moglie Clara Bugna nel 1987 - © www.giornaledibrescia.it
L’avvocato Alberto Scapaticci con Bruno Lorandi e la moglie Clara Bugna nel 1987 - © www.giornaledibrescia.it
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Bruno Lorandi ci riprova. Chiede un nuovo processo per dimostrare che lui con l'omicidio della moglie Clara Bugna non c'entra nulla. Per la seconda volta in due anni l’ex marmista di Nuvolera si rivolge alla Corte d'Appello di Venezia per far annullare la sentenza di condanna definitiva all'ergastolo per il delitto del 10 febbraio 2007, quando la coniuge venne trovata senza vita nell'appartamento della coppia in via Amerigo Vespucci a Nuvolera. Ammazzata nel giorno del 60esimo compleanno del marito e ultimo di lavoro per l’uomo prima della pensione.

«Abbiamo nuove prove che dimostrano che Lorandi non era in casa quando la moglie è stata uccisa» dice l'avvocato Alberto Scapaticci.

Tutti i dettagli sull'edizione del Giornale di Brescia in edicola oggi, martedì 2 luglio, scaricabile anche in formato digitale

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