Due etti di coca spariti, poliziotto ai domiciliari
Due etti di cocaina spariti dall’ufficio corpo di reati del commissariato di Polizia Carmine. E un uomo in divisa finito ai domiciliari. L’assistente capo Vito Trupia, siciliano di Caltanisetta, 37 anni, è accusato di peculato. E da mercoledì mattina è in stato d’arresto.
Sono stati i suoi colleghi della Squadra Mobile della Questura a presentarsi alla porta di casa con in mano l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Brescia Luca Tringali, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Isabella Samek Lodovici, titolare dell’inchiesta. I fatti contestati vanno da luglio 2011 ad agosto 2014.
Il poliziotto era il responsabile della custodia del deposito della droga. La stanza dove viene sistemato lo stupefacente sequestrato nel corso di operazioni di Polizia. Droga che viene catalogata e poi destinata al macero. All’appello al Commissariato Carmine mancherebbero però due etti di cocaina. Spariti nel nulla, nell’arco dei tre anni di indagine. E non ancora ritrovati.
Ad accorgersi degli ammanchi e a ravvisare le anomalie dando impulso alle prime fasi dell'inchiesta su Trupia, sono stati i suoi stessi colleghi del Commissariato Carmine, che pur davanti ad un compagno di lavoro da ben 9 anni in servizio in via Capriolo, non hanno esitato a far prevalere le ragioni del dovere e della divisa sui rapporti personali.
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