Due agenti aggrediti in carcere: l'appello dei sindacati

Dopo l'ennesimo episodio violento Madonia non usa mezzi termini «Recuperare la credibilità dello Stato»
Canton Mombello - © www.giornaledibrescia.it
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Nuovo episodio di aggressione ai danni di agenti di polizia penitenziaria all’interno del carcere Nerio Fischione di Canton Mombello. Due agenti sono stati presi a calci e pugni, secondo quanto riferiscono i sindacati, da un detenuto sudamericano che non voleva presentarsi all’attività di formazione cui era stato ammesso.

Gian Luigi Madonia, segretario regionale Uspp Lombardia, dopo l’episodio ha lanciato un appello pubblico al nuovo governo «perché prenda in mano seriamente la questione della gestione del carcere. La situazione è fuori controllo. Non è possibile che gli operatori di Polizia Penitenziaria ogni giorno rischino di prendere calci e pugni durante il turno di lavoro».

 In questo caso addirittura, secondo il sindacalista, «il detenuto aggressivo era stato inserito in un programma di formazione, aveva quindi una prospettiva di reinserimento, ma non era comunque contento, voleva andarci alle sue condizioni». Un comportamento che non può essere accettato per Madonia che aggiunge: «Lo Stato devo ritrovare la propria credibilità, punendo chi commette le violenze e tutelando chi lavora. Noi agenti di polizia penitenziaria siamo la prima linea di questa sfida».     

Nelle stesse ore, a Verziano, alcune agenti di Polizia Penitenziaria, hanno bloccato una donna che nascondeva un cellulare nel reggiseno e teneva un bimbo in braccio appoggiato prorpio su quel lato «una mossa studiata appositamente» secondo Antonio Fellone, segretario del Sinappe che si congratula con le colleghe.   

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