Draghi scrive ai ragazzi di Gussago: «Anch’io sono preoccupato»
Un messaggio affettuoso, circostanziato, diretto. Mario Draghi l’ha inviato ai ragazzini della II G e della I F delle scuole medie di Gussago che, attraverso il sindaco Giovanni Coccoli, avevano mandato al presidente del Consiglio lettere e disegni in cui proiettavano le angosce causate dalla guerra e il desiderio di pace.
Messaggi autentici, specchio delle fondate reazioni emotive degli adolescenti, di fronte a un periodo durissimo, segnato prima della pandemia, poi dal conflitto bellico e dalla crisi economica. Draghi ha risposto con dolcezza. Come se stesse davvero scrivendo ai propri nipoti. Ha ringraziato per missive. Ha riconosciuto l’estrema gravità del momento, ma anche rassicurato i ragazzi, con un linguaggio sinceramente paterno, trasferendo l’impegno incessante, moltiplicato, delle istituzioni.
«Care ragazze e cari ragazzi della II G e della I F - ha scritto Draghi nella sua risposta - mi ha fatto molto piacere ricevere le vostre lettere e il bellissimo disegno fatto da Vittoria, Bianca e Cecilia. Capisco la vostra apprensione per la guerra in Ucraina, sono molto preoccupato anche io. Ma sappiate che stiamo lavorando incessantemente per fare in modo che finisca al più presto e che non muoiano altre persone. Questi due anni di pandemia sono stati molto duri - continua il premier rivolgendosi ai ragazzi -: abbiamo dovuto mettere in pausa tante attività, rinunciare a molte delle nostre abitudini, trascorrere meno tempo in compagnia.
Grazie ai vaccini e al senso civico dei cittadini, stiamo tornando pienamente alla normalità. Spero che il vostro interesse nell’attualità resti vivace e prosegua anche in tempi più sereni: è importante che esprimiate i vostri punti di vista e che facciate sentire le vostre voci».
Le emozioni
Il sindaco Coccoli ha condiviso con i ragazzi il momento della lettura del messaggio del presidente, in classe. «Condividere con loro le belle parole del presidente, osservare la gioia nei loro occhi è stato bellissimo - ha commentato il primo cittadino. - Erano increduli che il presidente del Consiglio trovasse il tempo, non solo di leggere i loro messaggi, ma anche di rispondergli. È un messaggio di speranza - conclude Coccoli -, un messaggio che rafforza la fiducia di tutti noi nei confronti delle Istituzioni».
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