Dopo un anno e mezzo, domani chiude il centro di via Morelli
Dopo un anno e mezzo chiude il centro di via Morelli. Finisce domani, venerdì 15 aprile, l’attività dell’area del Luna Park dell’Asst Spedali Civili, cominciata a ottobre 2020 per far fronte all’emergenza Covid-19 e proseguita finora per rispondere all'arrivo dei profughi dall'Ucraina.
Lo spazio era stato messo a disposizione del Comune di Brescia e organizzato e allestito grazie ai fondi dei bresciani raccolti da AiutiAMOBrescia, e nel tempo ha cambiato obiettivi, adattandosi alle richieste del momento.
Le tappe
Il Centro Territoriale Covid-19 di via Morelli voluto da Regione Lombardia ha inaugurato le attività il 26 settembre 2020 ed è rimasto operativo fino al 27 dicembre 2021, data in cui è stato trasferito agli Spedali Civili per supportare i medici di medicina generale nella valutazione dei casi Covid-19. Nel 2021, in via Morelli sono state effettuate 2.900 visite ambulatoriali per Covid-19.
La struttura ha ospitato l'attività vaccinale, presa di mira anche dall’attacco molotov dei due no vax ad aprile 2021. Inizialmente sono stati somministrati vaccini antinfluenzali (autunno 2020 e 2021) e vaccini per l'infanzia e l'adolescenza (estate 2021), per un totale di oltre 28.200 somministrazioni. Dal 13 gennaio 2021, con l'avvio della campagna vaccinale anti Covid-19, il centro di via Morelli è diventato il primo centro vaccinale Covid di Brescia in cui sono state somministrate più di 215mila dosi.
L’altra grande attività del centro sono stati i tamponi: ne sono stati effettuati in modalità drive through più di 320mila tamponi, che rappresentano il 69% dei tamponi molecolari e il 58% dei tamponi antigenici svolti da Asst Spedali Civili nelle sue sedi.
Per quanto riguarda le altre attività, dal 21 giugno 2021 al 15 dicembre 2021 sono stati svolti screening (22.100 pap test) per la prevenzione del tumore del collo dell'utero, permettendo di eseguire i test sospesi nel periodo dell'emergenza Covid e di non ritardare gli inviti programmati per l'anno 2021.
A marzo 2022, una nuova vita ancora. Il centro è diventato l’hotspost bresciano dedicato alla prima accoglienza dei profughi ucraini. Qui sono stati registrati al Sistema Sanitario Nazionale circa 1700 profughi, di cui 1300 bambini, che sono stati sottoposti anche a tampone Covid (oltre 1500) e, dove richiesto, a vaccinazioni sia anti Covid (circa 530) che contro altre malattie infettive sia dell'infanzia (circa 120 vaccinazioni) che dell'età adulta (circa 110).
Da sabato 16 aprile, tutte le attività si sposteranno presso i centri di Sant’Eufemia e di Poncarale e l'area di via Morelli potrà tornare alla sua destinazione d'uso originaria.
I ringraziamenti
«Il Centro di via Morelli ha saputo rispondere alle diverse esigenze che si sono presentate nel corso della pandemia grazie alla combinazione di due fattori indispensabili - ricorda il direttore socio sanitario Annamaria Indelicato -: da un lato la modularità con cui sono stati concepiti gli spazi che ha permesso di adeguare strutture e percorsi all'erogazione di diversi servizi, dall'altro il vero fattore di successo del Centro è stata la professionalità e la dedizione degli operatori che hanno lavorato con tutte le condizioni climatiche e hanno saputo affrontare momenti difficili. Ricordiamo tutti l'attentato di aprile 2021 con due bottiglie incendiarie ai danni della struttura, a seguito del quale i professionisti della Asst hanno prontamente riorganizzato le loro attività permettendo la continuazione del servizio per i cittadini».
«Il mio ringraziamento, oltre che ai colleghi della Rete Territoriale della Asst, va a tutte le realtà coinvolte nelle attività del Centro: il Comune, che ha messo a disposizione gli spazi; La Protezione Civile comunale e provinciale, i volontari e gli Alpini che ci aiutano dal primo giorno; e A2A per il sostegno e AiutiAMOBrescia che ha offerto un cospicuo aiuto economico, facendosi collettore della generosità dei cittadini bresciani. - aggiunge il direttore generale Massimo Lombardo - A questi ultimi va il ringraziamento più grande, per il senso di responsabilità con il quale hanno risposto alla campagna vaccinale e per il senso civico che li ha contraddistinti nella fruizione dei nostri servizi».
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