Dopo sei mesi di lavori il ring ha riaperto al traffico
Se ne sono accorti soprattutto gli autisti delle ore di punta, ormai rassegnati a circolare a passo d’uomo sul lato occidentale del ring. Invece ieri la gradita sorpresa: è stato riaperto al traffico, dopo sei mesi di lavori, il tratto fra via Tartaglia e via Ugoni, chiuso lo scorso aprile per mettere in sicurezza le coperture carrabili del Garza.
Sono circa 220 i metri di una delle principali vie del traffico cittadino che avevano movimentato, anzi rallentato, la vita dei viaggiatori, ma per una giusta causa: le coperture del torrente (travi e soletta) erano in stato di degrado, tanto da non consentire il passaggio di carichi importanti. In pratica, nell’area interessata, c’è un ponte «nascosto» sotto il quale scorre il Garza prima di vedere il sole nel tratto iniziale di via Tartaglia. Proprio questo ponte, realizzato circa un secolo fa, ha avuto bisogno di una manutenzione straordinaria. Intervento che, ricorda l’assessore alla Rigenerazione urbana di Brescia Valter Muchetti: «Si è svolto nei tempi e nei modi prestabiliti: 200 giorni di cantieri per 2,2 milioni di euro, di cui 1,4 milioni per i lavori, circa 315mila euro di iva (al 22%) e la restante parte per gli interventi di spostamento dei sotto servizi».
Il cantiere
Le operazioni, realizzate da Fl Capriano e coordinate da Brescia Infrastrutture in collaborazione con Crew, hanno quindi necessitato la deviazione del traffico sulle due bretelle laterali che costeggiano gli stabili occupati da Fibra Uno e da Banca Intesa, rendendole a due corsie di marcia, con l’allargamento della carreggiata sullo spazio prima occupato dai parcheggi e dal marciapiede. Ieri mattina è stato ripristinato il regolare deflusso da via Tartaglia verso via Milano e da via Milano verso via Fratelli Ugoni, passando da piazzale Garibaldi, mentre per le controstrade bisognerà attendere la fine di ottobre.
«Un intervento – commenta il presidente di Brescia infrastrutture Marcello Peli – che testimonia come la qualità della vita urbana non sia fatta tanto di nuove costruzioni, quanto di riqualificazione dell’esistente». La prospettiva dei cantieri aveva inizialmente suscitato qualche perplessità da parte dei residenti e soprattutto dai commercianti della zona, già «provati» dai lavori in via Milano per il progetto «Oltre la Strada». Alla fine tutto è bene quel che finisce bene: «Il rispetto dei tempi previsti e l’accortezza nel rendere le operazioni il meno intrusive possibile ha messo d’accordo anche i più scettici» ha detto la presidente del cdq Porta Milano Laura Boscain. Non solo:«Abbiamo chiesto e ottenuto - aggiunge con soddisfazione la presidente - la messa a dimora di piante, marciapiedi rinnovati e l’abbattimento delle barriere architettoniche».
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