Dopo mezzo secolo Eurosport chiude

Massimo riserbo sul nome della multinazionale che rileverà il negozio. L'intervista al proprietario, Carlo Massoletti.
Eurosport, da corso Zanardelli al web
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Cambiare per continuare. Eurosport, storico e prestigioso negozio di corso Zanardelli, nel cuore antico della città, chiude definitivamente dopo mezzo secolo di attività. Passa la mano ad un gruppo multinazionale, pure operativo nell’ambito dell’abbigliamento, che muoverà secondo altre e diverse modalità commerciali.
 
Per la città, si evidenzia, non una sottrazione, piuttosto un’addizione: un’oportunità in più, non uno spazio vuoto. Il proprietario di Eurosport, Carlo Massoletti, reimposta la sua attività in altra sede, fondendo tradizione ed innovazione. Ne parliamo con lui.
 
«Strutture di importanti dimensioni come la sede di Eurosport, nell’odierna situazione di mercato, necessitano - argomenta Massoletti - di un respiro che va oltre il singolo, pur prestigioso, punto vendita. Al limite è preferibile un’articolazione di negozi più piccoli, distribuiti su un territorio più vasto. Oppure operare in una più articolata catena. Da tempo stavo riflettendo sulle diverse opportunità. Nei mesi scorsi si è concretizzata l’offerta importante di un gruppo internazionale: rileva la struttura e reimposta, con proprie ed altre modalità, l'attività nel settore dell'abbigliamento».
 
Può dirci qualcosa di più sul gruppo internazionale?
«Mi consenta di mantenere la riservatezza sul nome del gruppo: ritengo giusto che competa a loro illustrare modalità e ragioni della loro scelta operativa in città. Per quanto mi riguarda posso dire che si è trattato di un’offerta che non potevo ignorare. Anche perché favorisce il disegno di trasformazione della mia attività, progetto al quale da tempo lavoro».
 
Il suo è un progetto che fonde il negozio tradizionale con nuove formule di vendita?
Carlo Massoletti annuisce: «Ho studiato un’impostazione commerciale multicanale, che consenta di raggiungere, senza rigidità di orari, una vasta clientela. Punto su una precisa specializzazione merceologica ed una sede di riferimento che consenta di essere un interlocutore riconoscibile per quanti si affidano a noi. Nello specifico mi riservo di riparlarne nei prossimi mesi, quando il progetto si concretizzerà».
 
Lei non è solo un imprenditore commerciale, è il presidente di Confcommercio Brescia e membro della giunta nazionale di Confcommercio con incarichi europei. Che messaggio ritiene possa venire percepito dai suoi associati attraverso la scelta che va compiendo?
Massoletti spiega: «Confcommercio Brescia, più nota come Ascom, da tempo opera su due versanti convergenti: la salvaguardia, convinta ed effettiva, dei negozi tradizionali, che svolgono una riconosciuta animazione degli ambienti urbani nei quali sono inseriti; la sollecitazione e l’affiancamento ad un consapevole impegno di innovazione delle strutture commerciali, così che riescano ad affrontare in termini vincenti le sfide dell’ecommerce. Su ognuno di questi versanti potremmo segnalare una serie di iniziative concrete, alcune pilota a livello nazionale e in sintonia con gli scenari europei, avviate dalla mia associazione. Credo che la mia scelta possa contribuire a testimoniare la bontà e la percorribilità di quella duplice impostazione. Da un lato la conferma del valore aggiuntivo della nostra professionalità e riconoscibilità territoriale, dall’altro la capacità che ne discende di leggere i segni dei tempi e darvi positiva risposta di identità nella novità».
 
Quali i tempi ed il percorso per avviare la nuova stagione?
«Penso che il percorso di conclusione dell’esperienza di Eurosport si concretizzerà in autunno. Ne daremo il giusto rilievo informativo. Sia perché ha partecipato a rappresentare un modo di intendere la città, sia per raggiungere i clienti interessati alle offerte che elaboreremo. Una clientela che ci segue da quasi 50 anni fedelmente, che ringrazio per la fiducia che ci ha sempre accordato, che non intendo assolutamente abbandonare. A tempo debito illustrerò la nostra proposta innovativa. Per ora, anche perché le voci corrono in città, mi preme chiarire cosa accade e cosa verrà fatto. Cambio per continuare».
 
Carlo Massoletti è consapevole di muoversi su un doppio versante. Da un lato l’uomo di commercio, alle prese con i problemi del personale cambio di passo imprenditoriale ed i conseguenti, inevitabili problemi di comunicazione e al contempo di riservatezza dell'imprenditore nel mezzo del cammino operativo. Dall’altro, come responsabile di una storica associazione, con i doveri di illustrazione del suo operato a quanti rappresenta e agli operatori del più ampio contesto civico che lo annovera tra i protagonisti. Con franca schiettezza e consapevole responsabilità. Ne riparleremo.
 
Adalberto Migliorati
 

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