Dopo lo sfratto ritrovano 60 gatti in una casa di Nuvolento

Molti dei felini sono malati, qualcuno è in fin di vita. Chi vuole aiutare può contattare l'Ente di protezione animali (Enpa) di Brescia
EMERGENZA GATTI: SERVE AIUTO
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Quando, dopo lo sfratto, i proprietari di casa hanno aperto la porta, di certo non si immaginavano di trovare una situazione simile: in condizioni di degrado assoluto hanno visto sbucare da ogni parte decine di gatti. I volontari dell’Enpa - nel loro intervento di recupero - sono arrivati a contarne una sessantina, alcuni in fin di vita, perché rimasti senza cibo e acqua per giorni, e anche perché risultati tutti positivi alla Fiv, malattia nota come l’Aids dei gatti. 

Gli animali erano nascosti in ogni dove, tra i mobili abbandonati dalla famiglia che è stata allontanata dall’abitazione. Una famiglia che versa in condizioni di forte disagio. Enpa sta procedendo con il censimento delle bestiole e, grazie alla collaborazione di altre associazioni animaliste e di veterinari che si sono resi disponibili, stanno cercando di salvarne il maggior numero.

Chi volesse aiutare, anche dal punto di vista economico, deve contattare Enpa e coordinarsi con l’ente di protezione animali di Brescia. «È la quinta volta quest’anno che interveniamo per casi di accumuli di gatti - afferma Paola Viviani, responsabile di Enpa Brescia -. Ma mai fino ad ora con così tante bestiole. I felini in questa abitazione non erano sterilizzati e si sono moltiplicati nel giro di breve tempo. Chiediamo ai vicini di casa che si rendono conto della gravità di certe situazioni di avvisarci».

Nel frattempo è stata fatta una segnalazione anche ai carabinieri forestali che, con ogni probabilità, procederanno con una denuncia per maltrattamento nei confronti della famiglia. Dell’intervento è stato informato anche il sindaco di Nuvolento, Giovanni Santini, che in passato aveva cercato di aiutare le persone coinvolte, «ma non ho mai potuto far nulla di fronte alla situazione di forte disagio psichico. Il proliferare dei gatti si è sviluppato negli ultimi mesi, forse perché la famiglia era convinta che le bestiole potessero riscaldarli». 

Ora dei gatti ci si sta prendendo cura, ma la speranza è che si possano aiutare gli umani protagonisti di questa triste storia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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