Dopo la bagarre, il Consiglio regionale lombardo ha approvato la legge sullo spiedo

Attimi di tensione tra gli esponenti del Movimento 5 stelle e una quarantina di amministratori locali bresciani oggi a Milano
Il Consiglio regionale lombardo ha approvato la proposta di legge sullo spiedo bresciano - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il Consiglio regionale lombardo ha approvato la proposta di legge sullo spiedo bresciano - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Con 45 voti favorevoli e 23 contrari arriva il via libera del Consiglio regionale lombardo alla proposta di legge per la «Valorizzazione della cultura e della tradizione lombarda dello spiedo bresciano di altri preparati a base di selvaggina».

Durante la discussione non sono mancati attimi di tensione, specie fra gli esponenti del M5s e alcuni amministratori locali della provincia di Brescia, accusati dai pentastellati per la «passerella» al Pirellone. Contrari alla proposta di legge  i grillini e il Pd, anche se i consiglieri dem potevano esprimersi in libertà sulla legge.

Secondo il provvedimento, i cacciatori potranno cedere a titolo gratuito a privati e ristoranti fino a 150 capi all'anno di selvaggina piccola proveniente da attività venatoria consentita da utilizzare per la preparazione dello spiedo bresciano e altri piatti tradizionali lombardi. Il testo prevede anche un sistema di controlli per garantire la tracciabilità della selvaggina.

In Consiglio regionale è andata oggi in scena una vera e propria bagarre durante la discussione sulla proposta di legge. Una questione che si trascina da anni dato che lo spiedo bresciano è fatto anche con piccoli uccelli come peppole e dal 2014 è vietato il commercio di avifauna cacciata. Gli esponenti regionali del M5s hanno esposto dei cartelli rivendicando le loro «priorità», ossia «l'occupazione giovanile, il salario minimo, la sicurezza sul lavoro e il caro bollette». I pentastellati hanno faticato per esporre i loro manifesti con i consiglieri di maggioranza che cercavano di strapparli loro dalle mani.

Momenti di tensione si sono verificati quando un amministratore locale - circa 40 i sindaci oggi al Pirellone - si è rivolto verso i grillini definendoli «pagliacci», un'espressione che non è piaciuta ai pentastellati, specie al consigliere Massimo De Rosa. «Sono arrivate delle minacce - ha detto un altro esponente del M5s, Raffaele Erba - valuteremo la querela». Il consigliere del Movimento Marco Degli Angeli si è invece scagliato contro i sindaci bresciani, accusati per la «passerella» al Pirellone: «Venite qua per le marchette, ma quando si parla di disabili dove siete?».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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