Dopo 30 anni chiude l'Uc Flero: «Non c'è ricambio generazionale»

L'Unione ciclistica del paese chiude i battenti dopo tre decenni d'attività: mancano volontari, atleti e dirigenti
Un'immagine del 2008
Un'immagine del 2008
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Un tempo c'erano Bartali e Coppi, Binda e Gimondi. E il ciclismo appassionava tutti, al pari del calcio.

Oggi, dopo 30 anni d'attività, l'Unione ciclistica Flero, presieduta da Santo Bergamini prende atto che non ci sono più giovani appassionati di ciclismo locali. E chiude. Mancano i giovani volontari, i dirigenti, gli allenatori e gli accompagnatori. 

Per far funzionare una società del genere ha bisogno soprattutto del capitale umano. «Non sono gli sponsor o il sostegno che ci è mai mancato - spiega Bergamini nel commentare la decisione di chiudere i battenti dopo trent’anni - ma un ricambio generazionale negli atleti e nel personale dirigente». Così a 75 anni Bergamini della Nuova Termobris che presiede il sodalizio ha preso la decisione di chiudere dopo che dal 1988 al 2016 ha allevato tanti giovani fleresi e dei dintorni.

L’impegno di Bergamini nel ciclismo in realtà è iniziato sessant’anni fa come Allievo presso la Classic Valvole Bonomi di Prevalle. Ma correre non bastava, e nel 1969 diviene vice presidente della polisportiva Chiesanuova, società con la quale crescono fra gli altri il futuro professionista Fabio Bordonali. Dopo un breve stop nel 1979 nel 1988 Bergamini dà vita, sotto l’impulso di campioni del calibro di Michele Dancelli, Mario Anni, Franco Gabossi, Filippini, Aldo Peli alla fondazione dell’Uc Flero.
Società che negli ultimi anni ha organizzato, spinta anche dal flerese Tino Del Pietro, diverse gare giovanili per Allievi, gli Juniores, il campionato d’Italia a cronometro per tutte le categorie, la coppa Italia a squadre, una premondiale Juniores e tante altre. Ma adesso è giunto il momento di dire basta. Restano i bei ricordi e il ringraziamento degli sportivi fleresi.

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