Dopo 25 anni il pm Fabio Salamone lascerà la Procura
Il prossimo 15 dicembre sarà l’ultimo giorno in Procura del dottor Fabio Salamone.
Con il compimento del settantesimo anno di età il magistrato siciliano, a Brescia dal marzo del 1994 dopo una decina d’anni da giudice istruttore ad Agrigento, raggiungerà la pensione.
Lo ha ufficializzato in questi giorni il Consiglio superiore della magistratura. Laureato in Giurisprudenza a Palermo nel 1973, in magistratura dal 1977 con l’incarico ad Agrigento, Fabio Salamone è stato titolare di un’infinità di inchieste, molte delle quali hanno guadagnato la ribalta mediatica nazionale ed internazionale. Su tutte il «caso Di Pietro», il pm di Mani Pulite che Salamone indagò per concussione proprio pochi mesi dopo il suo arrivo nella nostra città.
Al magistrato siciliano sono legate anche diverse iniziative contro la criminalità organizzata: le prime inchieste sulla presenza della camorra nel Bresciano sono opera sua. Negli anni Salamone è stato anche procuratore aggiunto e in due diverse occasioni ha rivestito l’incarico di procuratore facente funzioni. In particolare tra il luglio e il novembre del 2008, nei mesi che intercorsero tra il pensionamento di Giancarlo Tarquini e l’arrivo alla guida della Procura di Nicola Maria Pace, e tra la partenza di quest’ultimo avvenuta il 31 dicembre del 2011 e l’arrivo nell’ottobre del 2013 di Tommaso Buonanno.
Da «capo» della Procura bresciana, sommando i due periodi, ha operato quasi per tre anni, senza mai ottenere quei gradi per i quali si era candidato e che, per più d’uno, non solo tra i colleghi, aveva ampiamente dimostrato di meritare.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato