Donna morì dopo asportazione neo, Oneda accusato di omicidio

Chiuse le indagini sulla morte della 40enne operata dal bresciano in un centro olistico. Stessa contestazione per la psicologa bresciana Dora
Il medico bresciano Paolo Oneda (nel riquadro) operò Roberta Repetto nel centro olistico ligure Anidra - © www.giornaledibrescia.it
Il medico bresciano Paolo Oneda (nel riquadro) operò Roberta Repetto nel centro olistico ligure Anidra - © www.giornaledibrescia.it
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La Procura di Genova ha chiuso le indagini sul santone Paolo Bendinelli, sul medico bresciano Paolo Oneda, il primo responsabile del centro olistico Anidra di Borzonasca e il secondo frequentatore dello stesso centro e insegnante di discipline olistiche, e sulla psicologa bresciana Paola Dora.

Sono accusati di omicidio volontario in concorso per la morte di Roberta Repetto, 40enne ospite della struttura deceduta per un tumore mesi dopo «l’asportazione da parte di Oneda di neo sanguinante sulla schiena in assenza di anestesia e senza adeguata tecnica chirurgica e soprattutto senza alcun successivo esame istologico e quindi senza consentire alcuna diagnosi precoce di melanoma e alcuna possibile terapia» scrive il pm Gabriella Dotto.

Accusata di concorso in omicidio anche la psicologa Paola Dora perché, scrive la Procura di Genova, «in qualità di psicologa, vice presidente del centro Anita, di fatto seguace del maestro spirituale Bendinelli e compagna del medico Paolo Oneda, dopo aver partecipato nel mese di ottobre del 2018 all’illecito intervento di asportazione di un neo sanguinante eseguito dal medico Oneda, con modalità contrarie ad ogni regola e buona pratica medica, concorreva con questi ultimi con azioni e omissioni, a cagionare il decesso di Roberta Repetto».

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Per il pm di Genova, «in particolare, nelle conversazioni intervenute con la Repetto, nelle quali quest’ultima richiedeva aiuto e conforto, pur consapevole del grave stato di malattia che evidentemente affliggeva la seguace, rafforzava l’affidamento di lei nel metodo della scuola olistica del centro Anidra: le diceva che i sintomi rappresentati erano segnali del corpo da ascoltare ed assecondare sopportando il dolore».

Aggiornamento

La dott.ssa Paola Dora è stata assolta da ogni imputazione sia in primo che in secondo grado.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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