Donazione del midollo, centinaia di giovani rispondono all'appello
Un centinaio di ragazzi ieri ha compiuto un gesto bellissimo, diventando potenziali donatori di midollo osseo. Emozionati, come il ventenne che si è recato di prima mattina alla Casa Ail Emilia Lucchini di via Oberdan dove si è svolta la Giornata di tipizzazione promossa dalla sezione Admo di Brescia. O come i due fidanzatini, orgogliosi di aver compiuto il loro primo gesto importante da maggiorenni. O Paola, accompagnata dalla mamma con la quale ha convidiso proprio la forte emozione.
I primi 300
Da inizio anno già in trecento, di età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni, hanno dato la loro disponibilità a donare il midollo. Giovani che si aggiungono ai quindicimila iscritti all’Associazione donatori di midollo osseo bresciana, fondata da Sandra Baiguera una trentina di anni fa e ora coordinata da Yuri Seneci. Di questi, circa dodicimila sono idonei a donare, consapevoli che l’unica cura efficace contro molte malattie del sangue è proprio il trapianto di midollo osseo. E che solo una persona su centomila è compatibile. Per questo, l’aumento dei potenziali donatori corrisponde ad una crescita delle possibilità di trovarne uno che possa fare la differenza nella vita di un malato.
L’accoglienza
Donatori e volontari che nel pomeriggio di ieri, in una delle tre Case Ail in cui si ospitano gratuitamente le famiglie fuori sede di persone ricoverate in ospedale, hanno ricevuto una visita speciale, quella del vescovo di Brescia monsignor Pierantonio Tremolada. Speciale perché proprio il Vescovo, la scorsa estate, è stato sottoposto al trapianto di midollo osseo. «Per me è un’emozione particolare perché mi evoca un mare di ricordi molto freschi e vivi - ha detto infatti -. Il sentimento più importante è quello della riconoscenza e guardando questi ragazzi che donano non possono non pensare a chi ha donato per me e all’effetto che questo ha prodotto: io sono qui, con una vita nuova e ho potuto ricominciare. Mi fa molto piacere sapere che il numero delle donazioni sta crescendo. Ero convinto che i nostri ragazzi fossero generosi e avessero sensibilità. Oggi nei ho avuto la conferma e aggiungo l’apprezzamento per tutte le persone che mettono i ragazzi nelle condizioni di donare e per tutte le Associazioni la cui attività si sta estendendo. Questo è un segno molto positivo. Segno di un’umanità che ci fa grandi».
I volontari
Accolti dai volontari, i potenziali donatori di midollo osseo per il trapianto, dopo un colloquio con un medico, hanno firmato il consenso per l’adesione al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo ed hanno effettuato un semplice prelievo di sangue. Il sangue verrà poi tipizzato, verranno cioè estratti i dati genetici, indispensabili per verificare la compatibilità con un paziente. Informazioni che vengono poi inserite nel Registro nazionale, al quale sono iscritti quasi cinquecentomila donatori, e collegato con tutti i Registri internazionali con milioni di persone pronte ad essere convocate. Dal momento dell’iscrizione si diventa, infatti, potenziali donatori di midollo osseo. La disponibilità, anonima e gratuita, non ha limiti geografici: si potrebbe donare per un paziente italiano come per uno che vive dall’altra parte del mondo. Il midollo verrà prelevato nell’ospedale più vicino alla residenza del donatore e trasportato dove serve dal servizio sanitario. Dalla nascita della sezione bresciana di Admo, sono già oltre duecento i donatori che hanno contribuito a migliorare la qualità di vita di altrettante persone.
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