Don Antonio Fappani, un monumento alla cultura

Martedì la Fondazione Civiltà Bresciana promuove una giornata di studio
Scomparso un anno fa Mons. Antonio Fappani - Foto © www.giornaledibrescia.it
Scomparso un anno fa Mons. Antonio Fappani - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Ha lasciato un segno incancellabile delle sue capacità e del suo sapere. Studioso infaticabile della società bresciana e della sua storia, autore di centinaia di pubblicazioni, è noto soprattutto per le sue straordinarie imprese editoriali: oltre ai 600 libri su diversi argomenti, la monumentale Enciclopedia Bresciana in 24 volumi (nel 2016 aveva salutato anche la versione digitale dell’opera, ribattezzata «Wikibrescia»).

Ad un anno esatto dalla scomparsa di monsignor Antonio Fappani, Fondazione Civiltà Bresciana - della quale fu ideatore, fondatore e infaticabile animatore - ha promosso una giornata di studio (martedì 26 novembre dalle 9.15 alle 17.30, nel salone «Mario Piazza» di vicolo San Giuseppe 5) che attraverso testimonianze di rilievo traccerà la sua opera di storico, divulgatore di cultura, giornalista.

L’appuntamento «non ambisce ad esaurire la vastità della produzione storiografica e delle iniziative di monsignor Fappani – ha spiegato il presidente del Comitato scientificodella Fondazione, Alfredo Bonomi – ma mira a tracciare alcune coordinate per avviare una compiuta interpretazione e una organica valorizzazione della sua straordinaria eredità culturale.

Don Antonio era ironicamente scaramantico e soprattutto non amava ergersi a maestro, sfuggiva dalle pose solenni. Il suo testamento morale è nelle lezioni che ha impartito nella sua lunghissima vita di prete, studioso, animatore di cultura, storico, giornalista. Una lezione scritta in migliaia di pagine».

Alla giornata di studio hanno aderito molte personalità che rappresentano il panorama istituzionale e culturale della città: dal vescovo Pierantonio Tremolada al sindaco Emilio Del Bono e al presidente della Provincia Samuele Alghisi, ai rettori delle due Università Maurizio Tira e Mario Taccolini, all’assessore della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli.

 

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