Domenico Prosperi, «straordinario servitore dello Stato»
Via Gramsci gremita di poliziotti. Donne e uomini in divisa. Ma anche tanti colleghi di Domenico Prosperi, tutti riuniti questa mattina nel ricordo di quell'agente che l'8 febbraio di 30 anni fa fu ferito dai banditi in fuga dalla banca che allora aveva sede a pochi passi dal luogo in cui ora è una stele che ricorda il sacrificio del poliziotto.
La città e la Polizia hanno voluto così ricordare il sacrificio di quello che lo stesso capo della Polizia, Franco Gabrielli, presente alla cerimonia, ha inteso ricordare come «straordinario servitore dello Stato»: «Mimmo - ha sottolineato Gabrielli, evocando il soprannome con cui tutti alla Mobile di allora chiamavano il 33enne poliziotto romano - non solo ci ha mostrato la strada del nostro compito al servizio della comunità, ma ci ha indicato anche il modo in cui percorrerla» sono state le parole del capo della Polizia.
L'importanza del ricordo di chi ha dato la vita per il rispetto della legge e della sicurezza dei cittadini è stato sottolineato dal sindaco della città Emilio Del Bono: «Questa stele sarà ora monito ad ogni cittadino che passerà su questa via, specie in questo momento. Ci ricorderà che dobbiamo essere grati alle forze dell'ordine per lo straordinario lavoro che svolgono per tutti noi».
Parole per le quali il prefetto Gabrielli ha voluto ringraziare personalmente il primo cittadino: «Grazie al sindaco per il gesto e per le parole che ha voluto rivolgere al collega e per suo tramite a tutti gli uomini e le donne della Polizia e di tutti gli altri corpi dello Stato. È starordinariamente commuovente che una comunità dedichi un pezzo di città alla sua memoria. Un uomo che non ebbe a morire subito ma che nel poco tempo che gli era dato da vivere non pensò a se stesso ma al figlio di un collega. In quel gesto - ha sottolineato ancora Gabrielli, al cospetto dei fratelli di Prosperi - la grande generosità e l'altruismo che oggi ricordiamo e che è in ogni donna o uomo della Polizia».
Dopo la posa di una corona alla stele appena disvelata, nella strada che l'8 febbraio 1988 fu teatro della sanguinosa rapina, in via Gramsci sono risuonate le note del Silenzio. Il saluto e l'omaggio di amici e colleghi - tanti gli appartenenti alla sezione bresciana dell'Anps che porta anche il suo nome - ha poi ceduto il passo alla seconda parte della cerimonia, con l'intitolazione a Domenico Prosperi dell'aula al sesto piano della Questura.
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