Dolore tra Brescia e la Francia per la morte di Cosma

Forse un nodo che non ha retto dietro la morte di Cosma Casagrande, 24enne alpinista bresciano precipitato in Francia
Cosma Casagrande, 24 anni, in vetta dopo una scalata
Cosma Casagrande, 24 anni, in vetta dopo una scalata
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La montagna nel cuore. Una passione profonda che il padre gli aveva trasmesso. E l’ultima ascesa l’ha compiuta sulle vette che avrebbe voluto guardare da casa, da Grenoble, dove pensava di trasferirsi a breve.

Cosma Casagrande ha però trovato la morte sul Mont Pelvoux, montagna della Provenza (e non sul Monte Bianco come riportavano le prime frammentarie notizie giunte da Oltralpe), in Francia, meta del 24enne bresciano e di un’amica vittime di un incidente sulla parete ribattezzata “Tempesta di stelle”.

L’incidente fatale si è verificato venerdì mattina: a tradire Cosma una corda forse troppo corta e un nodo che non ha retto. Questa almeno la prima ricostruzione fornita dalle autorità francesi. Il corpo del giovane scalatore è stato trasferito a valle, nel comune di Briancon, dove in giornata sono arrivati la mamma, il papà, gli amici bresciani e quelli francesi.

Da qualche anno, infatti, Cosma si era trasferito a Parigi dopo la laurea in scienze infermieristiche conseguita a Brescia.

Cresciuto nella zona di San Rocchino, il ragazzo era molto conosciuto per un passato da scout nel gruppo Brescia 5 e un brillante impegno nel mondo dell’atletica.

Sotto choc la famiglia e i tanti amici che Cosma ha incontrato tra Brescia e la Francia.

 

 

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