Discariche e fattore di pressione, Aib vuole ritirare il ricorso
A settembre Aib ritirerà il ricorso al Tar contro il fattore di pressione regionale, norma voluta dal Pirellone per impedisce l’apertura o l’ampliamento di discariche in territori già vulnerabili o ambientalmente stressati.
L’annuncio è arrivato dal presidente degli industriali bresciani Giuseppe Pasini, nel corso della seconda riunione, tenutasi nei giorni scorsi in Broletto, della neonata «Consulta per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile» nata a metà luglio in Provincia e presieduta dal vicepresidente della Provincia, Guido Galperti.
«Per come è stata concepita, la norma (sul fattore di pressione, ndr), pur essendo comprensibile la matrice sociale, rischia di avere un impatto problematico sull’economia circolare legata a doppio filo alla gestione dei rifiuti e di minare il diritto all’impresa - ha ricordato Pasini - . Ora tuttavia riteniamo che in Regione, con l’assessore all’Ambiente, Raffaele Cattaneo, si stia facendo un buon lavoro, che guarda alle necessità delle imprese e dei territori. Per questo abbiamo deciso di ritirare il ricorso».
Nel corso della riunione sono stati forniti anche i dati sugli impianti di recupero e smaltimento di rifiuti in provincia. In tutto si tratta di 503 impianti - comprese le discariche - di cui 16 con autorizzazione semplificata, 123 con Autorizzazione unica ambientale, 283 con autorizzazione ordinaria e 81 con Aia. Sul fronte discariche, Giovan Maria Tognazzi, direttore del settore Ambiente del Broletto ha precisato: «Alle 14 discariche autorizzate e attive bisogna aggiungerne una in fase di approntamento e due con procedimento in itinere». Silvio Parzanini di Legambiente ha rimarcato: «Le discariche autorizzate hanno ancora uno spazio residuo di 7 milioni di metri cubi».
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