Diminuisce la popolazione straniera residente nel Bresciano
«Rispetto al biennio precedente, nel 2022 si registra una inversione di tendenza e una diminuzione della popolazione straniera residente a Brescia e provincia (-1,8%). Al 1° gennaio 2022 i residenti nella nostra provincia ammontano a 152.855, con un’incidenza percentuale rispetto al totale della popolazione del 12,2%, superiore a quella della Lombardia (11,6%) e dell’Italia (8,5%)» ha spiegato ieri Maddalena Colombo, direttore del Centro di iniziative e ricerche sulle migrazioni Brescia della Cattolica che ha presentato il Report insieme al ricercatore Paolo Barbanti.
Un Report che contiene molti approfondimento con sei contributi - tre di studiosi di università italiane e tre estere: Belgio, Spagna e Gran Bretagna - che offrono riflessioni, spunti e resoconti sulle pratiche che coniugano ricerca e arte, producendo avanzamenti sul fronte dell’innovazione socioculturale per l’ampliamento di spazi di partecipazione dei migranti.
A scuola
Intanto, la scuola. Brescia, con 32.033 alunni con cittadinanza non italiana, resta la quarta provincia in Italia per numero assoluto di studenti stranieri. Il 17,3% frequenta la scuola dell’infanzia, il 38,2% la primaria (dato in diminuzione), il 23,8% la secondaria di primo grado e il 20,7% le superiori. Nelle scelte degli indirizzi di studio l’istituto tecnico è sempre al primo posto (44,5%), seguito dal professionale (30,2%) e dai licei (21,5%), mentre il 6,3% si iscrive ad una scuola di formazione professionale. Poi, l’università. Gli atenei bresciani accolgono 18.362 studenti di origine straniera e Brescia è la quinta provincia in Lombardia per numero assoluto di iscritti con cittadinanza non italiana.
Istruzione e formazione sono in linea con una realtà come la nostra che «potrebbe essere considerata capitale delle culture, alludendo all’investimento sull’inclusione, sulla convivenza di più di duecento nazionalità, sulla convivialità di differenze, esperienze, condizioni e culture di cui sono portatori cittadini italiani e migranti che vivono insieme sul territorio da decenni» hanno affermato i curatori del Report. Sottolineando che «istituzioni pubbliche e private del territorio bresciano da decenni collaborano allo sviluppo di programmi culturali e servizi volti a garantire le pari opportunità e l’accettazione delle diversità».
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