DiMi20: il distanziatore anti-Covid nato tra Bergamo e Brescia
Ha le dimensioni di una piccola sveglia digitale, si aggancia alla cintura e non serve per segnare l’ora, ma una distanza. Quella di almeno un metro (ma la misura è programmabile) che, soprattutto sui luoghi di lavoro, è quella che garantisce una condotta salva contagio, in ottemperanza al Decreto Cura Italia. Si tratta di DiMi20, distanziatore sociale, rigorosamente made in terra bresciana bergamasca, promosso da Confcooperative Lombardia, sigillo produttivo di una collaborazione virtuosa tra realtà che hanno condiviso lo stesso destino marchiato dal Covid.
Se nel 2023 le nostre città saranno unite in qualità di capitali italiane della cultura, progetti simili anticipano lo spirito di sorellanza, spostandolo su un diverso piano, quello della produzione. Il concentrato tascabile di tecnologia, che suona, vibra, si illumina quando si sfonda la barriera dei 100 centimetri, è anche il più aperto rilancio di un modo resiliente di essere impresa.
È con questo spirito che, DiMi20 è stato presentato da Paolo Foglietti, amministratore delegato di Conast società cooperativa, coordinatore del progetto che ha coinvolto 11 realtà cooperative tra Brescia - tra cui Nitor, Comis, Scalvenzi, Il leggio, Cis Intercoop - e Bergamo.
Venduto sul canale di e-commerce, messo a disposizione da un altro partner, la 3vi2 di Treviglio, in slot da 6 pezzi (a 79 euro a pezzo), sul sito di Conast si può ordinare in quantità superiori. Gli ambiti di applicazione sono i più svariati: dalla fabbrica agli uffici, dalle aule di scuola alle stanze dei musei. In ogni luogo rispettando la privacy. «A differenza dei dispositivi già in commercio, uno americano molto costoso e uno invece più agile, anche nel prezzo, simile ad un orologio da polso, DiMi non permette di identificare il soggetto che lo indossa» conclude Marco Ferri presidente di Confcooperative.
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