Dimezzate le adozioni internazionali
«Sia chiaro: è il bambino ad avere bisogno di una famiglia. L’adulto può benissimo vivere anche senza figli. Lo dico e lo ribadisco, perché avere un figlio ad ogni costo assume a volte un contorno consumistico che non fa certo l’interesse del minore». Parola di Cristina Maggia, presidente del Tribunale per i Minorenni di Brescia.
I dati del Tribunale per i Minorenni si intrecciano con quelli dell’Ats di Brescia. I primi fanno riferimento al distretto di competenza del Tribunale che comprende le province di Brescia, Bergamo, Mantova e Cremona. Gli altri, alle domande di adozione inoltrate nel 2018 nelle aree delle Asst Spedali Civili, Franciacorta e Garda.
Nel quadriennio 2012-2016 per le quattro province di competenza territoriale le domande sono passate da 337 del 2013 a 282 del 2016; nello stesso periodo il Tribunale ha collocato in famiglia 23 bambini non riconosciuti alla nascita, mentre le dichiarazioni di adottabilità di minori sono state 88. Per il 2018 (dati Ats di Brescia) le domande sono state 56; di queste, una coppia si è ritirata, 25 hanno ottenuto parere positivo, due negativo e 26 procedure sono in corso.
Perché sono progressivamente in calo le disponibilità da parte di aspiranti genitori? «Rimanendo sulle adozioni internazionali - spiega Maggia - si può cogliere il profondo impatto del peggioramento delle condizioni sociali ed economiche negli anni della crisi».
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