Dietro ad un mobile la Storia: affiorano i manifesti della X Mas

Durante la ristrutturazione dei locali di Caprettini ritorna alla luce una pagina di storia bresciana
  • X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
    X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
  • X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
    X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
  • X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
    X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
  • X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
    X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
  • X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
    X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
  • X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
    X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
  • X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
    X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
  • X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
    X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
  • X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
    X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
  • X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
    X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
  • X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
    X Mas manifesti corso Zanardelli Caprettini
AA
La storia è riaffiorata prepotentemente in quell’immobile che un tempo fu la sede della Decima Mas, corpo militare della Repubblica sociale italiana, dal 1944 al 1945.
Il Cln, Comitato di liberazione nazionale, finita la guerra coprì quei manifesti con i propri. Negli anni immediatamente successivi, tra il 1946 e il 1948, il signor Caprettini intervenne per sistemare l’immobile che fu danneggiato dal bombardamento del 1944, e posizionò alle pareti gli enormi armadi che coprirono gli uni e gli altri.
 
Di quei reperti si perse la memoria fino al 2005, quando la famiglia decise di intervenire nuovamente sull’edificio che ospitava «Old England» e quei manifesti riapparvero. E seppur non esistesse alcun vincolo della Sovrintendenza, la famiglia pensò di non coprirli. Diede una mano di calce tutto intorno, ma non sulla parete principale, lasciando le immagini di quei soldati vestiti di verde, con l’elmetto, che impugnano un fucile e con sullo sfondo una bandiera nera con la scritta «Per l’Italia» con un teschio e sotto, in rosso, «Divisione San Marco». Quei poster insomma che da giorni i più curiosi hanno immortalato nei loro telefonini.
 
Dallo scorso aprile la famiglia Caprettini ha deciso di chiudere il negozio storico (per riaprirlo a poca distanza sotto la guida di Alessandro Caprettini e della moglie), e di affittare i locali ad una grande marchio straniero. Durante i lavori l’arredamento del negozio è stato smontato e affidato ai proprietari che hanno «strappato» e salvato poi due manifesti della X Mas e due del Cln. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato