Desenzano capitale dei reati denunciati, male anche Roncadelle e Manerba

Il dato del 2022 rimane comunque al di sotto di quello registrato prima della pandemia, ma aumentano i furti in casa
REATI DENUNCIATI, CAPITALE DESENZANO
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I fattori che sembrano influenzare negativamente la densità della delittuosità, ovvero il numero complessivo delle denunce per ogni mille residenti, possono essere ricondotti alla vocazione turistica e, più in generale, dalla presenza di rilevanti flussi di movimento di persone per motivi di lavoro o per la presenza di strutture della grande distribuzione. Ce lo dicono i numeri del Ministero dell’Interno.

Valore medio

Sono poco meno di una trentina i piccoli comuni con indice di delittuosità inferiore a dieci denunce per ogni mille abitanti ai quali si sommano una settantina di centri con valori compresi tra 10 e 20 denunce per ogni mille abitanti, valori ampiamente al di sotto della media provinciale, fissata a 33,6 denunce per ogni mille abitanti. Una novantina di comuni si colloca a cavallo del dato medio provinciale, con un indice di delittuosità compreso tra 20 e 40 denunce per ogni mille abitanti; un insieme che comprende la gran parte dei centri maggiori della provincia. Oltre questa soglia, nel 2022, si trovano una ventina di comuni che presentano indici di delittuosità decisamente superiori.

Gli indici di delittuosità più elevati, oltre le 50 denunce per ogni mille residenti si incontrano a Desenzano del Garda (78,6), Roncadelle (74,4), Manerba del Garda (66,3), Sirmione (63,4), Marone (59,7), Limone sul Garda (58,4), Brescia (58,2), Nuvolento (56,7), Iseo (53,4). Ponte di Legno (52,1) e Padenghe sul Garda (51,4). Per altro verso, la gran parte della trentina comuni con un indice di delittuosità decisamente inferiore alla media bresciana, ovvero meno di dieci denunce per ogni mille abitanti, è costituita da piccoli centri delle tre valli, in alcuni comuni, localizzati nella bassa bresciana (Seniga, Fiesse, Comezzano-Cizzago e Verolavecchia), nell’Hinterland (Bovezzo Collebeato) e a Monticelli Brusati.

Magasa, con zero denunce, è un caso isolato anche se i delitti registrati non superano le dita di una mano anche a Valvestino (1), Irma e Paisco Loveno (2), Cimbergo e Incudine (3), Lozio (4). Gli indici di delittuosità, in rapporto alla popolazione, più contenuti si registrano, oltre che a Magasa, a Monte Isola (8 denunce, 4,9 per ogni 1000 abitanti) e Malonno (15, 5 x1000).

Come tutte le medie questo indice statistico riassume una gamma assai ampia di valori che va dalle 0 denunce per ogni mille abitanti di Magasa alle 78,6 rilevate a Desenzano del Garda. Certo, l’approccio statistico spiega molte cose ma lascia comunque ampi spazi alla interpretazione di fenomeni complessi come sono quelli che hanno a che vere con la delittuosità che, in sostanza, è determinata dall’organizzazione economica e sociale del territorio ovvero dalle condizioni oggettive che si determinano nella interazione tra le persone.

Tornano ad aumentare i furti in casa

Se focalizziamo ora la nostra attenzione su un tema specifico nell’ambito dell’illegalità, tornano ad aumentare i furti nelle case dei bresciani dopo la netta flessione nell’anno della pandemia e il rimbalzo registrato già nel 2021. Un incremento importante, con +517 denunce, pari al +16,5% che porta a 3.679 i drammi che i bresciani anno subito per la violazione della propria intimità. Perché, se tutti i reati sono odiosi, per definizione, il furto in abitazione rappresenta la violazione di uno spazio, quello della nostra casa, che dovrebbe costituire una sorta di «zona franca» in cui ciascuno deve essere e sentirsi al sicuro. L’entità delle denunce per i furti in casa supera quindi ampiamente – e prevedibilmente – le 2.417 denunce del 2020, che, nel 2021, erano salite a 3.145.

Tuttavia, se consideriamo che da tempo ormai si è chiusa la fase del tutti a casa, dello smart working diffuso, il dato del 2022 rimane al di sotto di quello registrato prima della pandemia, ai 4.099 furti in abitazione del 2019. Va detto che questo reato, dopo il picco toccato, nel 2016, con 5.764 denunce in provincia di Brescia, negli ultimi anni segna una certa riduzione, in parallelo con la generale riduzione della delittuosità registrata nel nostro territorio, come nel resto del Paese.

In ogni caso non consola il fatto che questi odiosi reati conoscono, nel 2022, con un incremento che è quasi tre volte quello registrato per l’insieme dei reati (+6,3%). Tanti, troppi e, purtroppo, ancora insufficientemente contrastati dall’azione di prevenzione e repressione. 

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