Depuratore del Garda, trasloco in vista per il Presidio 9 agosto in piazza Duomo
Due ore e mezza di confronto pacato, interlocutorio, che ha lasciato però le parti ognuna sulle proprie posizioni. L’incontro tra il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, e una rappresentanza dei comitati che compongono il «Presidio 9 Agosto», che da 520 giorni protestano in piazza San Paolo VI contro il commissariamento della depurazione del Garda, non ha sbrogliato il nodo della permanenza o meno del gazebo di fronte Palazzo Broletto.
Il 9 dicembre dal Municipio è arrivato un preavviso di diniego alla richiesta di autorizzazione per occupazione di suolo pubblico che da oltre un anno e mezzo, ogni settimana, i presidianti inviano al Comune. Diniego giustificato dall’imminente avvio di Bergamo e Brescia Capitale italiana della cultura, evento durante il quale il presidio dovrebbe spostarsi da qualche altra parte.
L’incontro di ieri è successivo all’invio di una lunga lettera che nei giorni scorsi i comitati ambientalisti hanno fatto recapitare al sindaco, nella quale si cita l’articolo 9 della Costituzione e viene richiamata anche l’enciclica di Francesco «Laudato sì». Nella missiva vengono elencate le attività svolte in questi 500 giorni di presidio e i risultati ottenuti, non ultimo lo stanziamento regionale per uno studio sullo stato ecologico del fiume Chiese. Quindi l’appello a Del Bono, raccolto dal sindaco che ieri ha voluto incontrare i referenti del Presidio.
Nei prossimi giorni è previsto un secondo confronto, stavolta con dirigenti e tecnici comunali, per trovare, entro il 20 gennaio, giorno d’inaugurazione di Capitale della cultura 2023, una soluzione.
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