Depuratore del Garda: «La palla torni alla Provincia»
Si sono incontrati in Broletto per ribadire che del depuratore del Garda si deve occupare la Provincia di Brescia.
Ieri gli esponenti del Presidio 9 agosto, che da un anno e mezzo manifestano pacificamente contro il commissariamento della grande opera con un gazebo in piazza Paolo VI, hanno incontrato il presidente della Provincia Emanuele Moraschini e alcuni tra consiglieri provinciali, regionali e parlamentari.
A deputati e senatori, in particolare, è stato chiesto di proporre al ministro di abrogare la nomina del commissario e, magari, anche un incontro per parlare del progetto. L’impegno è stato preso. «La nomina del commissario è stato un blitz - ha detto il consigliere provinciale Marco Apostoli -, è stata una delusione dal punto di vista democratico». «Sono venute meno le ragioni della scelta del commissario, l’opera può tornare ad essere gestita dagli enti competenti» ha aggiunto il senatore del Pd Alfredo Bazoli. «Si dice che i territori devono avere più autonomia e qui invece la si taglia» gli fa eco il compagno di partito Gianantonio Girelli. «Sul fatto che va fatto un depuratore del Garda sono tutti d’accordo - ha aggiunto -. Sul come devono deciderlo tutti e il commissariamento è stata un’accelerazione inconcepibile».
Presenti alla riunione anche la deputata Valentina Barzotti e il consigliere regionale Ferdinando Alberto del M5s. In chiusura è stato anche fatto il punto sul presidio che potrebbe traslocare: «Dalla Loggia non abbiamo avuto più risposta» ha detto Sergio Aurora del coordinamento. «Il voler stare lì non è un capriccio - ha aggiunto Raffaella Giubellini - è una necessità».
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