Depuratore, al presidio anche il climatologo Mercalli
«Purtroppo, abbiamo in Italia il vizio di fare tante grandi opere che non sono utili, costano un sacrificio al territorio, sono ambientalmente dannose e provocano un danno erariale. È giusto che su queste opere i cittadini riflettano e prendano delle posizioni. È ora di uscire da questa visione che fare cemento e fare nuove grandi costruzioni in Italia sia l’unico modo per creare benessere ed economia. Serve invece una buona manutenzione di quello che già c’è e sta cadendo a pezzi».
L’assemblea pubblica indetta dal presidio 9 agosto per rendere conto dei risultati ottenuti dalla trasferta romana di giovedì e fissare i punti per le prossime settimane si è conclusa con l’intervento di Luca Mercalli, climatologo e divulgatore scientifico, arrivato in piazza Paolo VI accompagnato da Marino Ruzzenenti. Mercalli ha voluto portare la propria solidarietà ai manifestanti che due giorni fa hanno brindato al sessantesimo giorno di protesta, contro la nomina del commissario straordinario per la depurazione del Garda, il prefetto Attilio Visconti, e la scelta di realizzare il doppio impianto a Gavardo e Montichiari.
«Un’opera imposta dall’alto, ma soprattutto inutile - ha detto dal microfono il climatologo -. Le grandi opere possono essere utili e quando è così vale la pena farle e farle bene. Ma in Italia abbiamo tante grida di dolore sulle vessazioni del territorio, cementificazione che avanza senza tregua, l’incapacità del Governo centrale a mettere dei freni nella perdita di patrimoni unici e il cui cambiamento di destinazione diventa irreversibile. Costruiamo le macerie di domani - ha precisato Mercalli - e penso che i giovani debbano unirsi a questo genere di lotte, in modo efficace. L’unico modo per contare, però, è unirsi a livello nazionale, altrimenti saranno tanti i punti di crisi che non riusciranno a contare sul piano del numero di persone e che interesseranno solo i territori a livello locale».
Oggi i referenti del presidio incontreranno il questore per chiedere la proroga dell’autorizzazione a rimanere riuniti in piazza Paolo Vi come avviene, ogni giorno, da ormai due mesi. Chiederanno, anche, l’autorizzazione per poter montare e posizionare un gazebo sotto il quale poter trascorrere le ore notturne, ormai troppo fredde, una struttura che sarà poi ovviamente raccolta ordinatamente durante il giorno, così da non disturbare.
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