Denaro, palazzi, terreni: possibili donazioni per un miliardo

Le storie di chi ha scelto di donare il proprio patrimonio al Comune o ad altri realtà pubbliche e private
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Proprio come vent’anni fa: stesso spicchio di città, stesso intento, stessa voglia di lasciare spazi non valorizzati a chi, invece, potrebbe preservarli e - chissà - trasformarli in un tesoro a sorpresa per la collettività. Vent’anni fa l’impresa riuscì, oggi la trattativa è ancora in corso ma - per dirla con le parole dell’assessore al Patrimonio, Valter Muchetti, «decisamente sulla strada giusta». La cornice è quella del Monte Maddalena e sul tavolo del settore Patrimonio è finita una pratica che ne ricalca una passata andata a buon fine: un privato ha proposto di regalare alla Loggia i suoi terreni. Oltre 3 ettari che andrebbero ad aggiungersi agli spazi già pubblici e a quelli di proprietà (e sotto la preziosa cura e tutela) del gruppo Val Carobbio, campi anch’essi frutto di una donazione.

Tra soldi, immobili ed eredità, negli ultimi anni, sono sempre di più le persone che scelgono di destinare il proprio patrimonio o parte dei propri averi ad associazioni, fondazioni, Comuni, enti che sposano cause sociali, scientifiche e umanitarie. Al punto che più di qualche dato - specie proiettato al futuro - inizia a circolare sui tavoli di amministratori, società e onlus, tutti decisi a facilitare i procedimenti. Specie pensando che, di qui al 2030, si stima che i patrimoni destinati a rimanere «orfani» (e quindi senza eredi diretti) nel Bresciano valgono circa un miliardo di euro... 

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