Delitto Mura: «Senza prove Musini non può stare in cella»

Per gli avvocati dell’uomo in carcere da sei mesi manca anche il movente e la sua fuga ha un perché
MUSINI CHIEDE LA SCARCERAZIONE
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«Senza prove Musini non può stare in cella». Ne sono convinti gli avvocati che difendono Alessandro Musini, accusato dell'omicidio della moglie, Anna Mura, avvenuto nel loro appartamento di Castenedolo sei mesi fa.

Per l’uomo, in carcere da allora, i legali chiedono ora la scarcerazione. Musini andrebbe rimesso in libertà, secondo il collegio difensivo, perché mancano il movente. E anche e la sua fuga avrebbe un perché che viene dal lontano passato dell'uomo e da dolorose esperienze familiari. Tesi che gli avvocati suffragano con tanto di perizia medica.

Rispetto al quadro indiziario a carico dell'uomo, d'altro canto, nei mesi scorsi erano già emersi l'assenza del suo Dna sotto le unghie della vittima, che si era difesa dal suo assassino, come pure quella dell'arma del delitto.

 

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