Delitto Borin, si aggrava la posizione del «badante»
L’uomo che aiutava in casa l’anziana uccisa in marzo è ora accusato anche di depistaggio
IL DELITTO BORIN
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Le indagini non sono chiuse, ma il quadro cambia. Ancora non è stato messo il punto all’inchiesta sulla morte di Diva Borin, la donna di 86 anni trovata senza vita a marzo scorso nel suo appartamento a Urago Mella. E lo dimostra la posizione dell’unico indagato, che nei giorni scorsi si è appesantita.
Oltre al reato di omicidio volontario ora Salvatore Spina, il badante tuttofare della vittima, deve infatti rispondere anche di truffa processuale. L’accusa è quella ...
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