Del Bono: «Il territorio sia diviso in tre aree sub-regionali»
Serve trasparenza nella diffusione dei dati e chiarezza nelle azioni per evitare di disorientare i cittadini. Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono decide di rompere il silenzio e intervenire nel merito dello scontro istituzionale tra Regione e Governo sul declassamento della Lombardia in zona rossa.
Tre le proposte del primo cittadino. Anzitutto, serve istituire tre grandi zone sub-regionali sulle quali fare valere i parametri che impongono divieti e chiusure, così da «avere una fotografia quanto più possibile rispondente alla realtà».
Secondo: elaborare e comunicare i dati in modo chiaro e, soprattutto, con un criterio coerente tra province, un criterio che metta in rapporto il numero di tamponi eseguiti quotidianamente, la percentuale dei positivi e la densità demografica di ciascun territorio, così da avere il termometro esatto dell’andamento dell’epidemia e «riuscire a spiegare ai cittadini come sta la nostra città».
Terzo: iniziare subito, insieme, a lavorare per costruire l’architettura organizzativa e logistica necessaria per mettere in campo la vaccinazione di massa e lasciarsi alle spalle il più in fretta possibile questa emergenza mordace.
Il sindaco Emilio Del Bono, nella conferenza stampa che «parla» prevalentemente alla Lombardia, lascia solo sullo sfondo l’affaire del ricorso per contestare la zona rossa. Perché «il punto vero è un altro» e guarda «alla programmazione da qui in avanti», dato che «con il Covid dovremo fare i conti ancora per parecchi mesi». E allora, dice, serve un cambio di passo sulle modalità di approccio alla situazione e serve - il prima possibile - costruire un sistema «per essere pronti a partire in gran carriera e in gran prossimità» con la fase due delle vaccinazioni anti Covid: la fase cioè che si aprirà in primavera e che vedrà protagonisti i cittadini.
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