Del Bono conferma la terna di nomi: «Ma ora la scelta spetta ai partiti»
La terna Castelletti-Manzoni-Muchetti resta in campo. E pare difficile che possano spuntare nomi nuovi in grado di scompaginare le carte. Ma ora la proposta ufficializzata a inizio giugno da Emilio Del Bono viene derubricata dallo stesso sindaco ad «attività maieutica» per «aiutare il centrosinistra» in vista del voto del 2023 per Palazzo Loggia. Quindi non un diktat del primo cittadino uscente che vuole scegliere il proprio successore. Ma «un contributo» per valorizzare «il patrimonio» di progetti e risultati di questi dieci anni.
«Le scelte ora spettano ai partiti, in particolare al tavolo che sarà avviato a fine settembre-inizio ottobre, dopo le elezioni politiche» spiega il sindaco. Si riparte dal perimetro della coalizione attuale, con l’eccezione di Italia Viva che per ora si tiene le mani libere: deciderà che fare tra fine agosto-inizio settembre, in base all’evoluzione del quadro nazionale. Quel che è certo è che la scelta del candidato «maturerà entro l’autunno».
Dialogo
Le ultime settimane sono servite a Del Bono per effettuare le consultazioni con le liste e i partiti della sua coalizione. «Ho incontrato tutte le delegazioni, da Marco Fenaroli a Italia Viva» precisa il sindaco. L’obiettivo? Duplice: «una valutazioni sulle priorità dell’ultimo anno di mandato»; un «primo giro d’orizzonte» per individuare il «perimetro della coalizione e il nome del candidato sindaco del centrosinistra» alle elezioni comunali del prossimo giugno. Un percorso, insiste Del Bono, che «non inficia il ruolo dei partiti». Un contributo, appunto.
Insomma, dopo le tensioni di due mesi fa, quando l’uscita del primo cittadino aveva irritato le forze politiche, ora Del Bono predica collegialità. Tre i risultati raccolti finora. Primo: «un diffuso giudizio di soddisfazione su questi anni di governo della città, un patrimonio su cui costruire la competizione elettorale del 2023». Secondo: la volontà di tutti di «lavorare sulla futura coalizione e al programma elettorale, partendo dal bagaglio di questi anni che dovrà poi arricchirsi». Terzo: «la disponibilità di tutti a starci», con «le riserve di Italia Viva: la sua posizione dipenderà dal quadro nazionale in evoluzione».
Sui tre nomi in campo «non ho sentito né veti né pregiudizi» precisa il sindaco. Né sono emersi nuovi papabili. Il che non vuol dire che non possano spuntar fuori nei prossimi mesi. Ma per ora si parte da questi. Il sindaco ribadisce la sua linea: Laura Castelletti, Federico Manzoni e Valter Muchetti sono tre ottimi assessori che sarebbero anche tre ottimi sindaci. Un ragionamento di «buon senso»: «meglio figure già note e che conoscono la macchina amministrativa. In fondo in tutti i Comuni si tende a pescare tra gli amministratori uscenti». La linea resta dunque quella della «continuità» della Giunta Del Bono.
Confronto
Queste valutazioni saranno ora portate al tavolo del centrosinistra. Tavolo unico, senza divisioni tra città e provincia. «Sarà convocato dopo le politiche. E sarà quel tavolo a decidere il metodo per la scelta del candidato. E una volta definito il metodo, arrivare al nome». Quale metodo? «Sceglierà il tavolo» dice Del Bono. Le primarie restano sullo sfondo (vi dovrebbero partecipare due esponenti Pd, Manzoni e Muchetti...).
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Più probabile si guardi a «rilevazioni demoscopiche» (sondaggi) e tavoli politici. Si vedrà. Per ora Del Bono sottolinea il clima «positivo e costruttivo» che si respira nella sua coalizione. Il voto arriverà nove mesi dopo le politiche. «Bene, così non si sovrapporranno temi nazionali con temi cittadini, come accaduto nel 2008, e si resterà concentrati sulla città. Vogliamo giocarcela per dare continuità a 10 anni di buon governo. In autunno si scioglieranno i nodi». Un possibile asse con il M5s a livello locale? «Io ho sondato il perimetro della mia coalizione. Non spetta a me fare altre valutazioni. Ma certo dopo lo strappo (su Draghi) mi sembra complicato». La partita Loggia andrà ora in stand by. Se ne riparlerà dopo le Politiche.
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