Del Bono a Legambiente: «Sulle emissioni Brescia è virtuosa»

Il sindaco di Brescia e l’assessore alla Mobilità Manzoni replicano al rapporto dell'associazione sulle città con mobilità sostenibile
Gli autobus a metano di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Gli autobus a metano di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Chi ha stilato quel rapporto non conosce Brescia, gli sforzi fatti in questi anni, i cambiamenti che ci sono stati e quelli in atto. Siamo la prima città italiana ad aver convertito la flotta dei bus da gasolio a metano. Milano ci arriverà nel 2030, Bergamo nel 2027». L’Amministrazione comunale di Brescia bacchetta Legambiente e risponde a tono al rapporto pubblicato pochi giorni fa sulle Città Mez, a mobilità ad emissioni zero, giudicato dal sindaco Emilio del Bono «ingeneroso e, in alcuni casi fondato su dati se non sbagliati, almeno datati. Un dossier che si concentra solo sull’elettrico, ma che non tiene conto di altri aspetti, quali per esempio l’investimento nel metano».

A snocciolare dati e cifre ci pensa l’assessore alla Mobilità, Federico Manzoni, che parla di un dossier «che non rende giustizia di un impegno importante che in questi anni è stato messo in campo e sul quale si stanno e si sono tenuti risultati dal nostro punto di vista assolutamente rimarchevoli». Già nel 2018 Brescia ha completato la dismissione della flotta bus a gasolio e abbracciato la scelta giudicata «strategica» della metanizzazione: «Pensiamo debba essere un elemento da valorizzare - insiste Manzoni - e non da minimizzare evidenziando l’assenza di bus elettrici». Una scelta che la città vuole ulteriormente perfezionare con il sostegno di A2A arrivando «a produrre il biometano da rifiuto organico per alimentare la flotta dei bus. Così facendo chiudiamo il cerchio anche da un punto di vista ambientale e dell’economia circolare».

Altra grande sfida è poi la cosiddetta «cura del ferro», aspetto sul quale, se si esclude la metropolitana leggera, secondo Legambiente non ci sarebbero evidenze di un impegno concreto da parte del Comune. «Questo - rimarca Del Bono - certifica la scarsa conoscenza che ha di Brescia chi ha stilato quel rapporto». Solo sulla stazione di Borgo San Giovanni sono stati investiti 4,5 milioni di euro da parte di Trenord per la riqualificazione. «Stiamo investendo risorse ma anche tante energie, con una serrata interlocuzione istituzionale per sviluppare su Brescia un servizio ferroviario importante. Sul fronte Ovest, Brescia-Iseo-Edolo, ci sono i primi riscontri, ma puntiamo con Rfi a migliorare le altre direttrici, in particolare quella Sud verso Cremona e Parma».

Infine, la mobilità dolce. Legambiente nel suo rapporto ha definito «dignitoso ma modesto» il servizio di bike sharing di Brescia, forse perché fondato su dati sbagliati: non sono 350 le bici del servizio, come riportato su Città Mez, ma 450. «Il bike sharing - conclude Manzoni - continua ad avere un grande successo con nuove postazioni attive (in tutto sono 89 ndr), ma anche con i nuovi abbonati: ormai siamo oltre i 30mila attivi. Un chiaro apprezzamento del servizio da parte della popolazione».

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