Defibrillatore di condominio: il primo a Brescia è in via Bollani
Solo quattro minuti possono fare tutta la differenza del mondo. In questo intervallo di tempo una persona colpita da arresto cardiaco può essere rianimata senza subire lesioni cerebrali. Passato tale intervallo inoltre le possibilità di sopravvivere si abbassano notevolmente. È perciò in quella ristretta porzione di secondi che l’uso del defibrillatore, semiautomatico o automatico, è cruciale.
Tale rilevanza è stata sancita anche dal legislatore, che il 4 agosto ha stabilito l’obbligo di tale apparecchiature nelle sedi delle Pubbliche amministrazioni con servizi aperti al pubblico, negli aeroporti, stazioni ferroviarie e porti, oltre che a bordo dei diversi mezzi di trasporto con percorrenza continuata di almeno due ore. «La legge ha però anche ribadito la possibilità per chiunque di utilizzare i defibrillatori - spiega il cardiologo Paolo Gei -, anche in mancanza di apposita formazione». Tale decisione apre perciò una grande possibilità: con un defibrillatore a portata una qualsiasi persona può salvare una vita nel caso del bisogno.
E grazie a tale apertura normativa c’è già chi ha deciso di cogliere l’opportunità. All’interno del condominio di via Bollani 8 è stato posizionato un defibrillatore semiautomatico, «del costo di 2mila euro compresa la manutenzione quinquennale - spiega Gei, residente nello stabile e promotore dell’iniziativa avallata dall’amministratore Matilde Pentimalli -, soldi che sono stati conteggiati come spesa condominiale». Si tratta di uno dei primissimi casi a Brescia «mentre in città come Monza e Mantova tale pratica è già diffusa» sottolinea il medico, un esempio virtuoso di prevenzione.
«Bisogna ricordare che il 70% degli arresti cardiaci avvengono tra le mure domestiche - evidenzia il cardiologo -, e più in generale che l’80% delle morti improvvise avviene per ritmi che sono defibrillabili con apposita strumentazione». Apparecchiatura che oltre ad avere un costo ridotto «è di facilissimo utilizzo - spiega -. Basta accendere il dispositivo, posizionare gli elettrodi come indicato, aspettare che la macchina analizzi il ritmo e schiacciare il pulsante. L’unico accorgimento che bisogna tenere a mente è di non toccare il corpo della persona soccorsa durante la scarica, altrimenti questa si diffonderebbe».
Tutte motivazioni che hanno spinto perciò i residenti di via Bollani 8 (sette famiglie), a decidere di installare il defibrillatore semiautomatico, una scelta che può fare da apripista per tutte le altre strutture condominiali sparse in città e nella provincia.
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