Decreto sugli «esami inutili», medici sul piede di guerra
Non si può risparmiare pensando di applicare tagli lineari agli esami e di sanzionare i medici responsabili di tali prescrizioni: così i medici bresciani di fronte alla presentazione del testo del decreto ministeriale che secondo il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, «eviterà esami e visite inutili che ogni anno costano circa 13 miliardi di euro al Servizio sanitario nazionale», mettendo sotto «osservazione» ben 208 tra prestazioni ed esami.
Quando entrerà in vigore il decreto, medico di medicina generale o specialista potranno prescrivere gli esami della lista a carico del servizio sanitario solo in determinati casi. Se nella prescrizione non ricorrono le condizioni elencate nel decreto, il medico dovrà pagare la prestazione di tasca propria.
L’esempio più semplice è quello del colesterolo: dopo i 40 anni, se i valori sono nella norma e non sono intercorsi fattori di rischio, l’esame potrà essere ripetuto a carico del servizio sanitario solo ogni cinque anni. Poi, le risonanze magnetiche: l’esame della colonna vertebrale senza mezzo di contrasto sarà a carico del servizio sanitario - con eventuale pagamento di ticket - solo se, in assenza di sindromi neurologiche o sistemiche, il dolore alla schiena resiste alle terapie e non lascia tregua da almeno quattro settimane. La risonanza, ovviamente, potrà essere fatta anche in caso di traumi e fratture. Ma, in assenza di problemi, non potrà essere ripetuta prima di un anno.
La risonanza della colonna sarà garantita solo se legata ad una malattia oncologica o a un sospetto, oltre che a problemi traumatici. Nell’elenco, vi sono anche moltissimi esami di laboratorio, test e trattamenti allergologici e dermatologici.
«Credo che non sia la strada corretta per risparmiare - conclude il presidente Di Stefano -: nella nostra realtà, la maggior parte dei medici condivide da tempo percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali. Risultato? Negli ultimi dieci anni, per fermarci solo al diabete, si è ridotto del 20% il numero dei ricoveri di chi ne è affetto».
E i medici, intanto, annunciano una mobilitazione in vista degli Stati generali della medicina del prossimo 21 ottobre.
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