Danneggiati i manifesti di Badiucao: «Bavaglio alla mostra»
Negli ultimi dieci giorni a Brescia sono stati danneggiati quasi tutti i manifesti, totem, stendardi che pubblicizzano la mostra «La Cina non è vicina. Badiucao - opere di un artista dissidente» di cui l'ambasciata cinese in Italia, prima dell'apertura lo scorso 12 novembre al museo Santa Giulia, aveva chiesto al Comune la cancellazione.
Ora la fondazione Brescia Musei annuncia che presenterà una denuncia contro ignoti, e che, d'accordo con l'artista, non rimuoverà i materiali danneggiati dove sono stati cancellati soprattutto i riferimenti a dove si svolge la mostra, con un «simbolico bavaglio al progetto». Secondo la fondazione, la «deliberata e coerente volontà di cancellare» dimostra l'intento di censurare la mostra, già visitata da 13 mila persone.
L'esposizione, in programma fino al 13 febbraio, è la prima personale dedicata a Badiucao, pseudonimo dell'artista-attivista cinese noto per la sua arte di protesta, ora in esilio in Australia, e ripercorre la sua attività artistica dagli esordi alle opere più recenti nate in risposta alla crisi sanitaria innescata dalla pandemia di Covid.Grazie al suo blog, ai social media e a campagne di comunicazione organizzate, Badiucao porta avanti la propria attività di resistenza, uno dei pochissimi canali non filtrati dal controllo governativo capace ad esempio di trasmettere i racconti dei cittadini di Wuhan durante il lockdown del 2020. Sempre nel 2020 gli è stato conferito dalla Human Rights Foundation il Václav Havel Prize for Creative Dissent, destinato ad artisti che creativamente denunciano gli inganni delle dittature.
«Questo tipo di azioni violentemente censorie - ha commentato la presidente della fondazione Brescia Musei Francesca Bazoli -, ironicamente, rafforzano gli obiettivi del Comune di Brescia e della Fondazione Brescia Musei e non intaccano i risultati complessivi del progetto». «L'arte in tutte le sue forme - ha sottolineato la vicesindaca Laura Castelletti - è sempre più ambasciatrice del diritto di parola e di libero pensiero, i tentativi di censura alla mostra di Badiucao sono la dimostrazione di quanto siano efficaci e necessari i suoi messaggi».
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