Dall'occhio del Grande fratello sui dipendenti al lavoro nero

Lavoro nero e controlli... a distanza: giro di vite delle forze dell'ordine in locali ed esercizi della città. Oltre 30mila euro di multe
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Controlli straordinari del territorio, con forze dell'ordine al lavoro congiuntamente e su più fronti. Dal centro storico al contrasto ai furti di appartamento.

Svariate decine le persone identificate tra il Carmine e la prima periferia della città. In negozi di generi alimentari, bar, tutti tra la zona della stazione e del centro storico, la Locale ha elevato 5 contravvenzioni amministrative. Chiuso invece per 15 giorni il Bar Chrisben di Via Solferino, in cui sono state rinvenute 5 confezioni di marijuana: il locale, oggetto delle segnalazioni di residenti, a quanto riportano le forze dell'ordine, era già stato chiuso a febbraio.

La contestazione è stata invece quella di "installazione non autorizzata di impianti audiovisivi per il controllo a distanza dell'attività dei lavoratori" per un locale del Carmine. Un occhio elettronico alla Grande Fratello (di Orwell ancor prima che quello televisivo) per il quale è finito nei guai il titolare del Bar Migliore di via Elia Capriolo.

Sempre al Carmine, in un negozio di via Battaglie, lavoratori non in regola e scarsa igiene nella conservazione di alimentari. Esito: 20 kg di merce sequestrata e multa da 15mila euro.

Una denuncia a piede libero (con sanzione di 1.548 euro), quella contestata dai militari dell'Arma nell'ambito dei controlli a tappeto svolta dalle forze dell'ordine - Polizia, Polizia Locale, Carabinieri, Fiamme Gialle - sulla scia delle valutazioni emerse in sede di Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica in materia di repressione del lavoro nero e non solo.

Proprio in materia di lavoratori in nero, sono finiti nei guai il centro massaggi di via Valcamonica 24/a con una lavoratrice in nero su due (e 3000 euro di sanzione). Peggiore il quadro all'Asd Poker sportivo di via Vergnano 25: tre lavoratori in nero su quattro sono valsi la sospensione della licenza e una supermulta da 17mila euro. Anche in questo caso, contestata la "installazione non autorizzata di impianti audiovisivi per il controllo a distanza dell'attività dei lavoratori".

 

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