Dalla violenza alla speranza: l'impegno della Casa delle donne
«La violenza è psicologica, è emotiva, è sessuale, è stalking, è economica. La violenza è indifferenza»: così Piera Stretti della Casa delle donne di Brescia elenca tutte le forme di violenza contro le donne che hanno però un unico obiettivo: soggiogare la donna, tenerla in scacco.
Casa delle donne, da quasi trent'anni, affianca le vittime di abusi e maltrattamenti. Un impegno quotidiano che non conosce sosta, a maggior ragione oggi che si celebra la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. E negli ultimi decenni, nonostante la società sia cambiata, sono molte, troppe le donne uccise, 54 nel Bresciano dal 1989 ad oggi. Tre solo quest'anno, Manuela Bailo, Sorina Monea e Sana Cheema, senza contare Suad Alloumi il cui corpo non è mai stato trovato, ma il cui marito è detenuto in carcere per omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Nel 2018, poi, la Questura di Brescia ha emesso 40 provvedimenti di ammonimento, di cui sei per atti persecutori, quattro per violenza domestica, nei confronti di uomini che si sono accaniti sulle compagne poi molte che hanno trovato rifugio in strutture protette.
Ieri, a Roma, si è svolta la manifestazione nazionale per dire basta alla violenza. Secondo i dati nazionali relativi al 2017, sono 49.152 le donne che si sono rivolte ai centri: il 64% di loro ha figli, il 27% è di origini straniere. Circa trentamila vittime sono riuscite a iniziare un percorso di uscita dalla violenza. Nei centri, si offrono servizi come il supporto ai figli minori, il supporto alloggiativo, la predisposizione di un percorso di allontanamento, l’orientamento ad altri servizi di aiuto, il supporto legale, nonché l’ascolto e l’accoglienza. A Brescia, la Casa delle donne si trova in via San Faustino 38. Per contatti, il numero di telefono è lo 030/2400636.
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