Dalla Regione 40 milioni alle Rsa: più lontano il rischio di ritoccare le rette
Regione Lombardia, con uno stanziamento approvato dalla Giunta, intende destinare oltre 39 milioni di euro per «andare incontro a tutta la rete delle unità di offerta sociosanitaria residenziali e semiresidenziali e domiciliari per persone anziane e per persone con disabilità».
Lo ha annunciato ieri il presidente della Regione, Attilio Fontana, al termine dell’approvazione della delibera di giunta. I fondi serviranno ad aggiornare del 2,5% su base annua, a partire da aprile 2022, i contributi destinati alle strutture, allontanando il rischio per queste ultime di doversi rivalere sulle rette per far fronte ai rincari dovuti all’aumento del costo dell’energia e dei materiali.
Restano per il momento escluse le strutture che si occupano di dipendenze e salute mentale, per le quali la Regione si impegna a reperire ulteriori risorse. «Lo abbiamo fatto - ha aggiunto Fontana - per evitare che soprattutto le piccole realtà corressero il rischio di interrompere la loro attività, lasciando senza servizi essenziali le famiglie di disabili e anziani. E per venire incontro alle famiglie, su cui viene scaricato l’impatto dell’aumento dei costi».
Però «è necessario che anche il governo, come avevo scritto la settimana scorsa al presidente del Consiglio Mario Draghi - ha concluso Fontana - si faccia carico di aiutare ulteriormente il comparto punto di riferimento essenziale per le famiglie di anziani, disabili e minori in difficoltà».
I commenti
«È una risposta molto concreta - ha commentato l’assessore regionale Fabio Rolfi, bresciano - alle realtà che si prendono cura di anziani e disabili, che giunge al termine di un confronto serrato con gli operatori. L’aumento del 2,5% della quota regionale, retroattivo allo scorso primo aprile, dovrebbe scongiurare un aumento delle tariffe a carico delle famiglie. Un provvedimento che dà respiro, ma al quale si deve aggiungere anche un’azione forte del governo sui costi energetici, altrimenti la tenuta dei bilanci della sanità, e dunque quella dei servizi, è a rischio».
Soddisfatti anche i referenti delle case di riposo e delle residenze per disabili (circa un centinaio e una decina, rispettivamente, nel Bresciano, numero che non comprende i centri diurni e semiresidenziali). «Il 2,5% stabilito dalla delibera di Giunta è l’esito della disponiblità di bilancio che la Regione ha deciso di mettere su questi capitoli di spesa» sottolinea Chiara Benini, che ha partecipato al tavolo tecnico su cui si è giocata la trattativa per conto di Arlea, l’Associazione regionale che rappresenta gli erogatori di servizi socio sanitari. «Lo riteniamo un buon risultato, a fronte della nostra richiesta di un adeguamento del contributo regionale dopo due anni di emergenza sanitaria prima, e di rincari energetici ora».
Ora le Ats provvederanno entro metà novembre alla sottoscrizione con le strutture dei nuovi budget per il 2022. «Ci attendiamo che i rimborsi possano arrivare entro il primo semestre del prossimo anno - aggiunge Benini -. Il tavolo tecnico resterà attivo, la Regione, come si è dimostrata disponibile fino ad ora, ha confermato la propria volontà di mantenere aperto il confronto».
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