Dalla Chiesa: «Eredità da custodire come fossimo partigiani»
«Ci è stata data una grande eredità che va custodita con amore e che ci richiama anche alle nostri doveri. In un momento in cui il contesto nazionale e internazionale sembra più debole, spetta ai cittadini assumersi le loro responsabilità, come fecero un tempo i partigiani».
In occasione del 72esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazi-fascista, è questo il messaggio che Nando Dalla Chiesa, sociologo, politico e figlio del generale Carlo Alberto, ucciso in un agguato mafioso nel 1982, ha voluto rivolgere ai bresciani. A lui quest’anno è stata affidata l’orazione conclusiva delle celebrazioni che si sono tenute in piazza Loggia, alla presenza delle autorità civili e militari, ma anche di tantissimi bresciani, che hanno voluto così testimoniare l’attaccamento a quegli ideali di libertà e democrazia costati la vita a migliaia di uomini e donne.
Dopo il concerto della banda cittadina, la cerimonia è iniziata con la deposizione delle corone alle lapidi di Palazzo Loggia e Largo Formentone, che ricordano i caduti, e alla stele che ricorda le vittime della strage, per proseguire con gli interventi del sindaco Emilio Del Bono e del Prefetto Valerio Valenti, tesi a rafforzare, anche nelle giovani generazioni, il senso della patria, oggi come ieri.
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