Dal ghiacciaio del Monte Bianco l’appello di UniBs per il clima
Dalle superfici glaciali della Valle d’Aosta si alza un appello per cercare di fermare la catastrofe climatica globale, proteggere la biodiversità e rallentare il consumo delle risorse. L’appello, quasi un grido, attraversa queste giornate torride e allarmanti per l’arsura dei campi, e i volumi d’acqua e le portate ridotte al minimo di laghi e fiumi. A pronunciarlo sono alcuni dei più autorevoli soggetti italiani che si occupano di ricerca scientifica, formazione e informazione sui temi ambientali e della montagna in particolare, radunati sul Monte Bianco dall’Università di Brescia.
Quarta edizione
«Dopo il Ghiacciaio dell’Adamello, la conca del Baitone e il Ghiacciaio del Calderone, mete delle prime tre edizioni dell’evento «Climbing For Climate», i ghiacciai del Monte Bianco rappresentano, specie dopo i tragici fatti della Marmolada, un altro simbolo dell’urgenza di azioni mirate alla mitigazione e all’adattamento al cambiamento climatico», ha dichiarato il rettore Maurizio Tira.«L’acronimo della salita, "Cfc Climbing For Climate", vuole essere anzitutto un monito. È tratto infatti dall’accordo del protocollo di Montreal del 1987 sulla riduzione dei CloroFluoroCarburi (Cfc), con il quale la comunità mondiale fu in grado di impegnarsi concretamente e in maniera coordinata per contrastare il cosiddetto buco nell’ozono. Esso ci sostiene nel nostro appello accorato: all’Italia e all’Europa chiediamo di intraprendere azioni concrete per fermare la catastrofe climatica globale, proteggere la biodiversità e frenare il consumo di risorse». L’iniziativa è stata coordinata dall’ateneo cittadino con la Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile.
Contesto simbolico
Le escursioni guidate e i momenti divulgativi si sono articolati tra le quinte di un paesaggio fortemente rappresentativo del glacialismo e dell’alpinismo del nostro Paese, quali il ghiacciaio e il lago del Miage e il rifugio Torino.
L’Università di Brescia rilancia il suo impegno scientifico e divulgativo per fare crescere la consapevolezza dell’urgenza di un cambiamento di passo urgente, a tutela delle persone e degli ecosistemi che stanno già pagando il prezzo più alto di queste trasformazioni. In Valle d’Aosta si osservano i due terzi dei ghiacciai italiani, che coprono l’ottanta per cento della superficie glaciale complessiva.
La scelta di portare «Climbing For Climate» in tale contesto simbolico contribuisce a dare ulteriore rilievo alla richiesta di attuazione prioritaria di alcuni interventi indifferibili, che chiamano in causa diverse istituzioni. L’appello è di contribuire a ridurre l’impronta ecologica in diversi settori, proteggere gli ecosistemi, raggiungere la neutralità climatica entro l’anno 2050 dimezzando le emissioni entro il 2030. L’Università cittadina riafferma il suo impegno per promuovere attività di ricerca dedicate, e il sostegno a percorsi di innovazione tecnologica volti a perseguire il traguardo dello sviluppo sostenibile.
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