Dal Comune un alloggio per anziani in difficoltà
Sono anziani soli, senza famiglia o con rapporti familiari difficili, che hanno perso l'alloggio oppure non sono in grado di gestirlo. Per dare loro la possibilità di continuare a vivere tra le mura domestiche, supportati da una rete di sostegno e tutela, il Comune ha avviato l'esperienza delle case di convivenza per uomini anziani soli.
Dopo la prima esperienza in via Del Sarto 34, la Loggia amplia il progetto con un altro appartamento in via Monte Cengio 18. A breve, presumibilmente da gennaio, in questo secondo alloggio - tutti e due gli appartamenti sono di proprietà comunale - vivranno tre uomini, tra i 60 e i 70 anni che il Servizio anziani comunale, cui spetta la valutazione dei criteri per l'ammissione al servizio, dalla condizione sociale alla situazione alloggiativa e ai livelli di autonomia ha individuato su segnalazione degli assistenti sociali. «È un progetto che rientra, con l'assistenza domiciliare e le case famiglia in un percorso avviato dal Comune per consentire agli anziani di rimanere nella loro casa il più a lungo possibile», spiega l'assessore comunale ai Servizi Sociali, Giorgio Maione.
I tre anziani che vivranno nella casa potranno contare, oltre che sulla collaborazione di volontari, su una rete di supporto e tutela: una badante che il mattino sarà sempre presente, l'assistente sociale referente di zona, l'Asl per eventuali bisogni sanitari e infermieristici. La retta massima è di 505 euro al mese, ma come ha sottolineato Maione, la quota mensile di ciascuno degli ospiti sarà naturalmente determinata in base al reddito e alle condizioni economiche individuali. Ogni ospite verserà 150 euro come «fondo cassa». Il servizio sociale garantirà, oltre alla presenza dell'operatrice, anche la pulizia dell'alloggio, la preparazione dei pasti e la spesa per gli approvvigionamenti.
L'appartamento di via Monte Cengio, per dare a ciascuno una maggiore privacy, ha tre camere singole, oltre a salotto, cucina e bagno. In via Del Sarto, l'alloggio ospita persone tra i settanta e gli ottant'anni.
«Per quanto riguarda via Monte Cengio - ha aggiunto Maione - gli utenti sono persone che hanno bisogno di essere supportate nell'organizzazione della quotidianità. Che hanno problemi di solitudine, per l' assenza di rete familiare e difficoltà serie a gestire la propria vita».
Paola Gregorio
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