Dai passaporti ai certificati: i nuovi servizi di Poste nei piccoli comuni
Avvicinare i servizi al territorio e aumentarne la fruizione digitale. Sono questi i capisaldi del progetto Polis di Poste Italiane rivolto ai comuni con meno di 15mila abitanti: 190 quelli coinvolti in provincia di Brescia (circa 7.000 in Italia), con un’utenza complessiva di 845mila persone che nei prossimi mesi potranno ottenere una serie di documenti direttamente negli uffici postali o nei punti «Casa e famiglia» senza dover macinare chilometri per raggiungere gli uffici di competenza.
La novità maggiore introdotta da Polis è che da dicembre si potranno avviare le pratiche per il passaporto in posta. E da febbraio 2024 anche tutta una serie di servizi delle Agenzie delle entrate saranno accessibili negli uffici postali.
La parte del progetto dedicata ai piccoli comuni - Polis prevede anche un investimento per una rete di spazi per il coworking e ha una spesa complessiva di 1,2 miliardi di euro, di cui 800 milioni finanziati dal piano complementare al Pnrr - nasce per spingere la digitalizzazione dei servizi della pubblica amministrazione offrendo un luogo fisico di supporto per chi non ne è pratico o abita troppo lontano dai posti dove questi servizi sono normalmente offerti. «Nella nostra provincia vuole essere un segno di attenzione al territorio capace, per esempio, di evitare spostamenti anche lunghi a chi non ha l’ufficio competente vicino e offrire un supporto con personale formato» spiega la direttrice di filiale Brescia 1 Silvia Mazzoleni.Cosa c’è già
«Attualmente - illustra Mazzoleni - ci sono 15 cantieri in corso per la ristrutturazione degli uffici, mentre nove sono già stati completati». Questi ultimi sono a Rezzato, Castel Mella, Verolavecchia, Bagnolo Mella, Agnosine, Bagolino, Provaglio Val Sabbia, Valle di Saviore, Monno. La riqualificazione serve sia a trasformare gli uffici in luoghi più accoglienti e funzionali sia, soprattutto, a installare le infrastrutture tecnologiche necessarie all’erogazione dei servizi digitali, come i grandi schermi touch screen e gli sportelli Atm.
Negli uffici postali già ristrutturati è già possibile compiere alcune operazioni tramite le vetrine digitali interattive: si può per esempio richiedere il cedolino della pensione e il modello Obis, ma anche il ricorso per l’istituzione dell’amministratore di sostegno.
Il progetto Polis prevede la possibilità di richiedere in posta documenti di identità, certificati anagrafici (di nascita, di matrimonio, di cittadinanza e altri), certificati giudiziari, certificati previdenziali, servizi alle regioni (prenotazione su Cup e autodichiarazione esenzioni per reddito) e l’esonero o l’esenzione del canone Rai (tutto l’elenco è online).
I passaporti
Per quanto riguarda i passaporti, si tratta di una novità piuttosto rilevante visti i tempi di attesa riscontrati anche nella nostra provincia (ridotti comunque di recente da sei a quattro mesi grazie a uno sforzo della Questura). Al momento non sono ancora note le modalità per presentare domanda tramite Poste, ma si sa che tendenzialmente servirà, come per gli altri servizi, lo Spid. Da dicembre si potrà avviare in posta la pratica per chiedere il rinnovo del documento e dal 2024 anche quella per la prima richiesta.
«Con questo progetto puntiamo ad aumentare la velocità del servizio e a diffondere la digitalizzazione in un modo utile a livello sociale sul territorio - commenta Mazzoleni -. Tutto questo ci è possibile grazie alla dedizione delle oltre 900 persone che lavorano in Poste nel Bresciano e all’impegno dei 264 uffici postali distribuiti nella provincia».
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