Dagli scavi spunta un muro: fermo il cantiere di via Porta Pile
Le ruspe si sono fermate: scavando hanno infatti trovato quella che sembra la porzione di un’antica struttura. Quanto antica non è per ora dato a sapersi, potrebbe anche non essere poi così vecchia. Nel dubbio, il cantiere per la costruzione del nuovo edificio che ospiterà uffici e aule dell’università a Porta Pile è stato fermato. Per ripartire si dovrà attendere la valutazione della Sovrintendenza sui reperti.
Per ora non ci sono certezze, dalla Sovrintendenza non arrivano dichiarazioni in merito alla vicenda, l’Università Statale di Brescia non può far altro che attendere. Il rischio è che il cantiere rimanga però fermo a lungo, soprattutto se quel muro fosse il resto di qualche costruzione di epoca antica, forse medievale, forse più recente. In quell’area è documentata la presenza di un edificio sulle mappe catastali del regno lombardo-veneto (1852) e del regno d’Italia (1898). Quello che è stato ora abbattuto era però l’esito di un rifacimento degli anni ’50, e si presentava in un desolante stato di abbandono, dopo aver ospitato per anni il magazzino di un calzaturificio. Negli anni è stato anche spesso occupato abusivamente.
La palazzina, ceduta dal Comune all’Università nel 2004, era stata anche oggetto di vari bandi che puntavano alla sua vendita, obiettivo che però non è mai stato raggiunto. Ecco quindi il progetto dell’Università Statale. Al posto della palazzina degradata, tra via Porta Pile e via delle Battaglie sorgerà una moderna struttura dove troveranno spazio uffici amministrativi e, al piano terra, spazi e aule comuni. È questa infatti l’ultima destinazione, che ha preso il posto dell’idea iniziale di un mini campus per gli studenti con spazi pensati prevalentemente per gli alloggi e zone comuni dedicate allo studio e alla ricerca. Ora, invece, saranno prevalenti gli spazi destinati ad uffici, anche per alleggerire la densità di uffici negli altri palazzi dell’ateneo.
L'investimento, per l’Università Statale, è di circa cinque milioni di euro. L’architettura contempla inoltre il recupero di 28 mq di superficie per modificare il posizionamento di un solaio.
Nell’intervento sono inclusi la sistemazione della pavimentazione nell’area circostante e lo spostamento di un «gradone» collocato nell’interrato al di sotto del marciapiede, in modo da facilitare eventuali operazioni future (costo: 108mila euro a carico dell’università). Da definire, invece, i temi relativi agli spazi per la sosta dei veicoli (che fino ad ora erano collocati lungo via Porte Pile), e alla possibilità di allestire colonnine per la ricarica elettrica di auto e bici.
Lo stop ad un cantiere di queste dimensioni, che ha già costretto a chiudere via Porta Pile, rischia di creare ulteriori disagi ai residenti, anche per il cambio di viabilità che ha imposto nella zona. Questo intoppo complica non poco la vicenda, soprattutto per l’incertezza dei tempi che al momento regna sulla ripartenza dei lavori.
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