Da via Corsica al Parco Gallo: in tanti in strada per la libertà del Kashmir

Arianna Colzi
Cittadini bresciani originari del Pakistan e della regione contesa si sono dati appuntamento per chiedere l'intervento delle istituzioni italiane
  • Il corteo di protesta per la libertà del Kashmir in via Corsica
    Il corteo di protesta per la libertà del Kashmir in via Corsica
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  • Il corteo di protesta per la libertà del Kashmir in via Corsica
    Il corteo di protesta per la libertà del Kashmir in via Corsica
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Chiedono la libertà da più di 70 anni i cittadini del Kashmir. La libertà da un regime che opprime ogni forma di libertà e nega i diritti umani. La regione, infatti, è divisa da anni tra una parte rivendicata dal Pakistan e l'altra dall'India. Proprio quest'ultima, come riportano i manifestanti, è da anni oggetto di violente repressioni delle libertà personali.

Per questo tantissimi cittadini bresciani originari del Pakistan e del Kashmir si sono dati appuntamento oggi pomeriggio in via Corsica a Brescia, coordinati dal movimento «Tareeke Kashmir - Libertà per il Kashmir». Come racconta il segretario Rahja Wassim (originario del Kashmir e arrivato in Italia ormai 20 anni fa), il movimento si snoda in tutta Italia e coinvolge anche numerose moschee (alla manifestazione di oggi sono presenti i fedeli di quelle di Brescia, Milano e di altre province della Lombardia) e si è dato appuntamento a Brescia, come avviene ormai da più di sei anni, per sensibilizzare anche le istituzioni locali e nazionali italiane affinché si rompa «un silenzio che dura da molti decenni e che coinvolge anche le Nazioni Unite che avevano promesso un intervento per liberare il Kashmir dall’attuale situazione di oppressione ma che,per adesso, non hanno fatto niente per cambiare la situazione».

Come raccontano alcuni manifestanti, da anni una seconda protesta si tiene anche a Ginevra, sotto il palazzo delle Nazioni Unite, dai cui rappresentanti, però, non è mai arrivata una formale risposta alle istanze del movimento.  Il corteo, composto da tante bandiere del Pakistan e del Kashmir e accompagnato anche da canti di protesta, si è diretto verso il Parco Gallo, punto di arrivo della manifestazione.

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