Da inizio anno 53 vittime della strada nel Bresciano: la nuova campagna di sensibilizzazione

L'hanno presentata oggi Provincia e l'associazione Condividere la strada della vita: «Motociclisti tra i più a rischio»
QUANDO GUIDI POCHE STORIE
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La Provincia e l'associazione CONdividere la strada della vita hanno presentato questa mattina la nuova campagna di sensibilizzazione per prevenire l’incidentalità, soprattutto giovanile, nel Bresciano. 

«Abbiamo scelto di lanciarla ora perché il 19 novembre ricorre la Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada» ha spiegato il consigliere provinciale con delega alle Strade e alla Viabilità Paolo Fontana. 

Contestualmente al lancio della campagna di sensibilizzazione sono stati presentati i dati relativi alle vittime della strada dall’1 gennaio al 31 ottobre di quest’anno. Nei primi dieci mesi dell’anno lungo le strade della provincia di Brescia si sono verificati 52 incidenti stradali mortali, che hanno causato 53 vittime.

I numeri delle vittime della strada

  • Presentata la nuova campagna di prevenzione per prevenire gli incidenti su strada
    Presentata la nuova campagna di prevenzione per prevenire gli incidenti su strada
  • Presentata la nuova campagna di prevenzione per prevenire gli incidenti su strada
    Presentata la nuova campagna di prevenzione per prevenire gli incidenti su strada
  • Presentata la nuova campagna di prevenzione per prevenire gli incidenti su strada
    Presentata la nuova campagna di prevenzione per prevenire gli incidenti su strada
  • Presentata la nuova campagna di prevenzione per prevenire gli incidenti su strada
    Presentata la nuova campagna di prevenzione per prevenire gli incidenti su strada

Tra i giovani d’età compresa tra 16 e i 24 anni si contano, da inizio anno, 12 vittime. Si tratta di: 1 pedone di 16 anni nel comune di Iseo deceduto nel mese di gennaio; automobilista di 24 anni nel comune di Berzo Inferiore a marzo; automobilista di 19 anni nel comune di Rovato ad aprile; automobilista di 19 anni nel comune di Ospitaletto a maggio; automobilista di 23 anni nel comune di Isorella a maggio.

Sono sei i motociclisti che hanno perso la vita: un 19enne nel comune di San Felice del Benaco a maggio, un 19enne nel comune di Desenzano del Garda a maggio, un 21enne nel comune di Tremosine a giugno, un 22enne nel comune di Cologne a settembre, un 19enne nel comune di Rovato a settembre, un 22enne nel comune di Barghe a ottobre.

All’elenco va aggiunta la passeggera posteriore 22enne di una moto morta in un incidente verificatosi a San Felice del Benaco lo scorso settembre.

Tra le 53 vittime due sono pedoni, 5 ciclisti, 27 conducenti e/o passeggeri di mezzi con due ruote a motore (motocicli e ciclomotori): tali utenti, definiti «utenti deboli della strada» proprio perché in caso di collisione con un altro mezzo risultano più vulnerabili, rappresentano ben oltre la metà delle vittime su strada, attestandosi ad un valore percentuale pari al 73,5% rispetto al totale.

Motociclisti a rischio

«Oggi come oggi una delle categorie che rischia maggiormente è quella dei motociclisti - ha osservato Roberto Merli, presidente dell’associazione CONdividere la strada della vita -: per arginare questo fenomeno, che quest’anno ha assunto dimensioni notevoli, occorre agire attraverso la sensibilizzazione ma anche la repressione».  A proposito di sensibilizzazione, negli anni Duemila la Provincia di Brescia aveva affrontato il problema dell’incidentalità stradale giovanile, allora molto grave, con una serie di campagne che, coordinate a una intensa stagione di attività educative nelle scuole secondarie di secondo grado, aveva permesso nel giro di qualche anno di ridurre drasticamente l’incidentalità giovanile in strada.

L’anno scorso, a pandemia in fase conclusiva, sono state riprese le attività di promozione della cultura della sicurezza stradale tra i giovani. L’iniziativa di quest’anno, ideata dall’agenzia di marketing bresciana Gummy Industries, è stata concepita come rielaborazione delle tematiche sulla distrazione alla guida. La novità della campagna lanciata stamattina, che inizierà a essere diffusa dalla settimana prossima, consiste nella riformulazione dei contenuti in formato digitale, da divulgare attraverso i canali social.

«Corre l’obbligo di ricordare, nella costruzione della campagna, il supporto specialistico della dottoressa Sofia Bignamini dell’Istituto Minotauro di Milano, prematuramente scomparsa a settembre di quest’anno - è stato ricordato in conferenza stampa -. Bignamini ha dedicato la propria attività professionale al mondo degli adolescenti, con una intensa attività editoriale divulgativa». 

La campagna

Il team creativo Gummy Industries, agenzia indipendente bresciana, ha ideato un concept di campagna focalizzato sulla distrazione e, in particolare, sull’utilizzo del telefono alla guida. La campagna è un invito a concentrarsi quando si è al volante, anche e soprattutto nella quotidianità, nei tragitti classici casa-lavoro, perché è in quei momenti di routine che si abbassa la soglia di concentrazione.

È un esplicito richiamo alla responsabilità: guidare è difficile perché le distrazioni sono infinite. È anche un invito a riflettere su quante e quali siano le azioni che ci portano a togliere le mani dal volante o a perdere di vista ciò che si sta facendo. Guidare, soprattutto nel frenetico mondo contemporaneo, non può essere un’azione passiva: richiede molta concentrazione.

«La campagna si sviluppa in due soggetti - spiegano da Gummy Industries -: i principali mezzi di trasporto privato, auto e moto, ognuno con le sue peculiarità. Se i due soggetti di campagna sono storie, quindi insieme di parole, il kit di contenuti che completa la campagna stessa è basato sui numeri delle vittime e degli incidenti accaduti nella provincia di Brescia nell’ultimo anno, aggiornati nell’ultimo giorno utile prima della messa on air. Le integrazioni informano il pubblico, per lo più giovane, sulla realtà dei fatti, calano le storie della campagna in un contesto vivo e rafforzano ulteriormente il messaggio».

Gummy Industries ha evitato un linguaggio minaccioso e crudo, che facilmente muoverebbe nei ragazzi difese di evitamento e negazione: non serve impressionare per sensibilizzare.

La diffusione della campagna avverrà online, tramite il portale istituzionale della Provincia di Brescia e i suoi canali social (Facebook, Instagram e Twitter) e il portale di promozione degli eventi sul territorio; attraverso animazioni video per Youtube; tramite il catalogo della Rete Bibliotecaria Bresciana e Cremonese (OPAC) e i suoi canali social, mediante i portali istituzionali della rete scolastica bresciana delle scuole secondarie di secondo grado pubbliche e paritarie e i relativi canali social. Verranno inoltre distribuite locandine e adesivi nelle 240 biblioteche della rete bibliotecaria bresciana coordinata dalla Provincia di Brescia, nelle sale di lettura cittadine e nelle sale studio universitarie.

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