«Da Frank», pizza e krapfen per 844mila euro

Il bilancio 2014 dell'azienda intestata al fratello di Francesco Seramondi mostra un'attività in crescita
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Sotto l’insegna «Da Frank» operano due attività riconducibili all’omonima società fondata nel 2004 da Claudio Seramondi, il fratello di Francesco (Frank, come lo chiamavano gli amici), vittima insieme alla moglie del duplice omicidio di martedì in via Valsaviore.

Pizze e krapfen sfornati nel laboratorio alla periferia ovest della città e in quello di via del Lapidario, nel quartiere di San Polo, dove ha sede la «Da Frank srl», valgono un giro di affari di oltre 800mila euro l’anno. Per essere più precisi, come conferma l’ultimo bilancio depositato in Camera di Commercio da Claudio Seramondi, nel 2014 la sua società ha riportato un monte vendite pari 844mila euro, in leggera crescita rispetto ai dodici mesi precedenti. 

I conti dell’azienda bresciana hanno comunque chiuso l’esercizio con un «rosso» da 7mila euro e un aggravio della posizione debitoria (da 143mila a 152mila euro; 100mila euro dei quali rappresentano pendenze verso fornitori e oltre 12mila verso le banche). 

Nulla di grave, dal punto di vista contabile, visto che la società vanta crediti per 90mila euro, un magazzino per oltre 32mila euro e disponibilità liquide in cassa per 35mila euro. Non solo: il 30 aprile, nel corso dell’assemblea per l’approvazione del bilancio, il socio (unico) Claudio Seramondi ha deliberato la copertura della perdita con l’utilizzo della riserva straordinaria e versando 7.540 euro in contanti.

Anche la più severa agenzia di rating internazionale, quindi, sulla «Da Frank srl» non avrebbe altri «eventi negativi» da segnalare (sui debiti non pesa peraltro alcuna ipoteca e in bilancio non vi è traccia di alcun insoluto). 

La società, oltre a due punti vendita-laboratori, conta anche tredici dipendenti: i nomi di Francesco Seramondi e della moglie Giovanna Ferrari, probabilmente, sono rintracciabili nel libro paga

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