Da collaboratrice a titolare per rilanciare il Bottegabar, ultimo presidio a San Gallo

È la storia di Alessandra Boniotti che ha rilevato l'esercizio nella piccola frazione di Botticino
La titolare Alessandra con il figlio Fabio - © www.giornaledibrescia.it
La titolare Alessandra con il figlio Fabio - © www.giornaledibrescia.it
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Poco più di un anno fa rischiava la chiusura, ora è sempre più punto di ritrovo. Rivelandosi molto più cheun bar con una piccola rivendita. È una parabola crescente quella de «La Bottegabar» di San Gallo, unico esercizio attivo nella piccola frazione collinare di Botticino. Aperto nel 2014, nel tentativo di colmare il vuoto lasciato dal venir meno delle tre botteghe e di altrettanti bar operativi fino al tramonto degli anni ’90, nei primi mesi del 2022 pareva destinato ad abbassare definitivamente la saracinesca, quando Alessandra Boniotti, già collaboratrice, ha deciso che non era ancora tempo di mettere la parola fine. Così l’ha rilevato e rilanciato.

L’avventura

«Sono subentrata a marzo dello scorso anno - conferma lei che a San Gallo, sei anni prima, ha preso casa con i figli Fabio e Martina - spinta dalla voglia di portare avanti qualcosa che fosse punto di riferimento positivo e di farlo diventare sempre più luogo di scambio». Di chiacchiere, ai tavolini, interni ed esterni, sorseggiando bibite, aperitivi e caffè, ma pure di servizi.

La realtà

Dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30, o fino alle 22 nei fine settimana estivi, infatti, chi vi si rivolge può trovare pane fresco, prodotti del territorio e beni di prima necessità, può accedere alla tavola fredda, o trovare accoglienza in una piccola saletta a disposizione anche di gruppi e associazioni. A favore di tutti, vi è poi una bacheca per richieste o avvisi, e linea telefonica e wi-fi sono pronti per essere messi a disposizione della popolazione, come successo in passato quando, a causa di un incendio, gran parte dei telefoni della frazione era rimasta a lungo muta. Essendo poi in centro al paese «La Bottegabar», ritrovo fisso per le partite a carte di alcuni anziani, fa anche da punto informazioni per i passanti e sovente Alessandra, che ha sempre chitarra e tamburello a portata di mano, canticchia con gli avventori.

«Le persone sono disponibili, generose, mi portano fiori, mi aiutano. È bello il rapporto che si sta creando - ha raccontato -, all’occorrenza faccio anche da confidente. Questo deve essere un luogo accogliente, dove tutti, dai bimbi agli anziani, possano trovare ciò di cui hanno bisogno, e sentirsi e stare bene». 

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