Da Brescia alla stratosfera: il lancio del pallone aerostatico della scout Aurora
Domenica 18 dicembre 2022, pochi minuti dopo le 11: nel cortile del Liceo Copernico in viale Duca degli Abruzzi un capannello di gente sta guardando un gruppo scout intento a controllare gli ultimi dettagli del lancio di un pallone sonda.
Responsabile e ideatrice del progetto è Aurora Marras: 16 anni, liceale, il suo sogno è frequentare ingegneria aerospaziale o astrofisica. «Sono convinta che non siamo gli unici in questo universo - sorride -, mi ha sempre affascinato osservare oltre ciò che vediamo».
Due anni fa, in pieno Covid, lesse un articolo che spiegava come costruire un pallone aerostatico, e decise che doveva crearne uno tutto suo. L'obiettivo? Registrare, grazie a una webcam e alla giusta strumentazione, la temperatura e la pressione durante l'ascesa fino alla stratosfera, fotografando anche la curvatura terrestre. Ha così deciso di coinvolgere il liceo Copernico (con un piccolo supporto burocratico e materiale) e soprattutto la sua squadriglia Scout (le Linci del gruppo di Sant'Eufemia Brescia 11) e di impegnarsi nella costruzione portando il pallone sonda come obiettivo annuale Scout. Dopo due anni il risultato è arrivato: pallone pronto, telecamera pronta, GPS pronto.
Al momento del lancio non ha solo urlato di gioia, ma s'è anche lasciata andare alla commozione: in pochi secondi il pallone aerostatico s'è staccato da terra e Marras - con le sue compagne Linci - ha visto realizzarsi il suo sogno. Secondo le previsioni, il pallone doveva poi precipitare nel padovano. In realtà i venti e le correnti l'hanno fatto arrivare fino a Lendinara (suppergiù), in provincia di Rovigo. Nei prossimi giorni, quindi, la studentessa potrà studiare i risultati, mettendo un primo tassello nel carnet delle sue ricerche scientifiche e aerospaziali.
«Non pensavo fosse alla mia portata, ma ci ho creduto, ho avuto tanto supporto e alla fine ce l'ho fatta», dice commossa. «È stato emozionantissimo vedere realizzarsi una delle mie prime imprese. Sono stati mesi lunghi anche dal punto di vista burocratico per quanto riguarda le autorizzazioni, ma ne è valsa la pena».
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