Cure per Celeste, il giudice prende tempo

«Sentenza non prima di venerdì» sulle cure alla bambina di due anni affetta da atrofia muscolare seguita al Civile.
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E' durata circa 50 minuti l’udienza presso il giudice del tribunale del lavoro di Venezia Margherita Bortolaso per il caso di Celeste, la piccola di due anni malata di atrofia muscolare spinale, la cui cura agli Spedali Civile di Brescia con terapia staminale è stata bloccata dall’Aifa (e poi ripresa in attesa della sentenza).

Il giudice si è riservato entro venerdì la decisione definitiva in merito al ricorso d’urgenza del papà di Celeste per far riprendere la terapia. «Il materiale da analizzare è tantissimo - sottolinea il pediatra della famiglia, professor Andolina - è un grosso lavoro scientifico ed è normale che ci voglia tempo». Gli avvocati del padre di Celeste, Gianpaolo Carrer, hanno detto di non attendersi una decisione entro oggi da parte del giudice. «Oggi - ha spiegato Vorano - abbiamo discusso dei nuovi documenti acquisiti e penso che il giudice, per emettere la decisione, dovrà pensarci un po’. Per cui non ci resta che aspettare il provvedimento».

«I documenti giunti da Brescia - ha approfondito l’avvocato Dario Bianchini - confermano la bontà delle terapie e si allineano alla nostra difesa. Quelli inviati dall’Aifa, invece, parlano di sperimentazione, quando qui, invece, il piano è completamente diverso, trattandosi di cure compassionevoli. Ma credo che il giudice lo abbia perfettamente compreso, per cui aspettiamo con moltissima fiducia».

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